Numero 107

Pubblicato il: 13/12/2023 01:25:19 -


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Indice

Giorgio Allulli, Armiamoci e partite

Marco Ruotolo, Senza distinzioni

Giuseppe Fiori, Berlinguer, l’autonomia e la piramide rovesciata

Giancarlo Sacchi,   Per riformare l’orientamento

Presentazione

Armiamoci e partite  è il titolo del testo  di  Giorgio Allulli  che ricostruisce il percorso del disegno di legge,“ l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e la revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento”, presentato fin dal settembre scorso al Senato, l’auspicio che gli elementi  poco chiari e  imprecisi  trovassero definizione o chiarimenti, che  risolvessero molte “questioni aperte”, non ha trovato  soddisfazione.L’attenta lettura dell’articolo mette bene in evidenza tutti i problemi  aperti, a partire dalla questione della riduzione a quattro anni del percorso di studi , sperimentazione? di cosa?  su quali punti?  chi e come viene verificata? fino ad una genericità nelle indicazioni del  rapporto tra scuola, sistema produttivo, e mercato del lavoro, tutto molto vago che rimanda  in modo poco preciso ai  campus ( Poli tecnico professionali del DL 226 del 2005 e successivi aggiustamenti) e  al ruolo dell’ Invalsi come ente  certificatore  validatore dei percorsi IEF.

Marco Ruotolo, Senza distinzioni, colloca la sua riflessione sulla violenza sulle donne accanto a fenomeni quali omofobia, razzismo, antisemitismo, bullismo  ecc. che affliggono le società attuali, ne rivela il comune denominatore  nel disprezzo per tutto ciò che non è conforme, ma a cosa? Con appropriati riferimenti all’art.3 della costituzione  li classifica entro la categoria del “disprezzo”,  tragico fenomeno ricorrente che, in particolare  oggi, per i giovani, trova espressione in una comunicazione social   e in forme espressive diffuse.  Nella  tragica vicenda di Giulia Cecchettin  ed anche nelle tante parole profuse, evidenzia bene la sub cultura in cui una società disgregata e disgregante  relega i ragazzi e chiama alla responsabilità tutte le istituzioni che dovrebbero aver cura di giovani che hanno diritto ad una educazione che li sostenga a divenire individui adulti responsabili.

Berlinguer, l’autonomia e la piramide rovesciata, ancora un ricordo di Luigi Berlinguer nelle parole di Giuseppe Fiori, collaboratore attento e partecipe di quel disegno di riforme, che   ha caratterizzato una politica scolastica  che ha cercato  di intervenire sull’impianto strutturale e quindi sulla cultura della scuola come istituzione. Un bilancio o un invito a non abbandonare quel percorso?

Giancarlo Sacchi,   Per riformare l’orientamento, esamina i provvedimenti emanati per realizzare i percorsi di orientamento e si chiede se  la sommatoria di nuovi, pochi peraltro, elementi (  spazi, orari finalizzati,  l’indicazione di docenti tutor,)   non rischino di diventare una occasione mancata  che, pur richiamando necessità ed esigenze  fondamentali, non sembra capace di offrire niente di nuovo rispetto al poco, pochissimo e frammentato  che già esiste. Non bastano esercizi di rifinitura, si deve intervenire  su strumenti che già esistono, ma non fanno sistema, anzi ne accentuano l’immobilismo. Non si tratta solo di attivare azioni, pur necessarie, rivolte al singolo studente, basti citare il valore orientativo  di una  valutazione intesa come elemento portante di un sistema  effettivamente formativo, ma di mettere in sinergia tutte le realtà socio – produttive che  con la scuola devono essere collegate in modo non episodico, costruendo prospettive e non solo fornendo informazioni sulle “ competenze richieste” dal mercato del lavoro  

 

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