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La Terra vista con gli occhi degli alieni

Pubblicato il: 06/11/2012 16:25:27 -


Un'astronave in rapido movimento nello spazio, un equipaggio di alieni curiosi e una compagnia teatrale composta da ragazzini: la scienza va in scena.
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Lo spettacolo, per la regia di Monica Zuncheddu e interpretato dai piccoli attori della Compagnia dei Ragazzini, s’intitola “Crociera nello spazio” e si ispira liberamente al mio libro del 2007 “Alieni in visita. Esplorazioni scientifiche nel cosmo”. Ho resistito alla tentazione di andare a vedere le prove e così ho goduto insieme agli altri spettatori di quel raro piacere che il teatro è in grado di regalare. Il piacere di scoprire in che modo una storia prende forma con attrici e attori in carne e ossa. Ho così potuto apprezzare le scelte della regista, la bravura dei ragazzini e di chi ha confezionato loro costumi di scena nel difficile compito rappresentare gli extraterrestri nel corso della loro crociera spaziale.

Ricordo che quando scrivevo “Alieni in visita” desideravo – come ho spiegato in questo articolo su Education 2.0 – proporre temi scientifici con la leggerezza di un racconto di fantascienza.
Del resto la genesi del libro fu proprio quella: durante la settima mostra del libro in Sardegna (Macomer, 2007) fui avvicinato da un editore (Dario Mariore, Taphros Edizioni, Olbia) il quale mi propose di realizzare un volume illustrato con finalità divulgative.
Il racconto poi è stato illustrato splendidamente da Fabrizio “Panif” Pani e il libro, a giudicare dalle presentazioni (in biblioteche, librerie, festival), ha colto nel segno. Bambine e bambini hanno dimostrato sempre un alto livello di coinvolgimento in questa storia e hanno affrontato temi come la sostenibilità in maniera diretta. Lo strumento della scoperta attraverso gli occhi degli alieni, a mio avviso, ha funzionato.

Così, quando Monica mi ha proposto di utilizzare “Alieni in visita” come base narrativa per un nuovo spettacolo della sua Compagnia dei ragazzini, mi è sembrato il naturale proseguimento della storia. Il resto l’hanno fatto loro. Io mi sono limitato a fornire qualche indicazione, a riadattare il testo, a scrivere la traccia per l’edizione straordinaria del telegiornale locale (con una vera giornalista) il cui video è stato inserito nello spettacolo in maniera scintillante.
Ho apprezzato molto anche la scelta della regista di non far rivolgere un discorso diretto dagli extraterrestri ai terrestri, dopo che gli alieni sono sbarcati a Cagliari, poiché gli umani sono ormai assuefatti alla retorica. Così l’espediente di porre davanti a loro uno specchio con lo scopo di far riemergere il senso etico del vivere, dimenticato nella “soffitta della memoria”, mi è sembrata una soluzione geniale. Mi è piaciuta molto anche la scena finale, nella quale i piccoli alieni, abbandonato il palco, sono passati in mezzo al pubblico, al buio, facendo luce con le torce e osservando gli spettatori con curiosità.

Secondo me l’operazione è riuscita e potrebbe forse costituire un modello per esperienze simili, nelle quali l’aspetto educativo si affianca alla trasmissione non tanto di contenuti e di nozioni quanto del gusto per attingere a quei contenuti e a quelle nozioni e farle proprie, con leggerezza.


È per questo che, a mio parere, il teatro per ragazzi può avere un ruolo formidabile nell’edificare la conoscenza del mondo. Paolo Beneventi e Paolo Conati in “Nuova guida di animazione teatrale” (Edizioni Sonda, 2010) sottolineano proprio il valore educativo di questo tipo di esperienza: «Mentre in qualsiasi altro campo della conoscenza esistono dati e nozioni che possono essere trasmessi, o appresi dai libri, in questo caso l’oggetto vero e proprio della conoscenza sta dentro le persone coinvolte in ogni singola esperienza, prese una per una e nei rapporti reciproci».

Il valore educativo del teatro per ragazzi si estende dalla conoscenza del proprio corpo alle sconfinate modalità di rappresentazione e di comunicazione a esso correlate. Ma c’è di più: nel vivere quest’esperienza di immedesimazione (diretta, nel caso degli attori, e mediata, nel caso degli spettatori) nel corpo e nella mente dell’osservatore esterno per eccellenza (l’alieno curioso) si riescono a vedere con adeguato distacco cose altrimenti invisibili. In questo l’età dei protagonisti aiuta gli spettatori a vivere quella sospensione dell’incredulità che rende così intenso l’incantesimo del teatro, anche per gli scambi di ruoli e i capovolgimenti di prospettive.

Sempre Paolo Beneventi e Paolo Conati citano il saggio “Programma per un teatro proletario di bambini” (1927) di Walter Benjamin: «La rappresentazione è la grande pausa creativa nell’opera educativa. Nel regno dei bambini, essa rappresenta ciò che era il carnevale nelle culture antiche. Ciò che è in alto viene ribaltato in basso e, come nei Saturnali romani il signore serviva il servo, così durante la rappresentazione i bambini stanno in scena e istruiscono ed educano gli attenti educatori. Forse, nuove innovazioni compaiono, delle quali spesso chi guida non aveva avuto sospetto nel corso del lavoro. È soltanto in quel selvaggio scatenamento della fantasia che egli impara a conoscerle. I bambini che fanno del teatro in questo modo, nel corso della rappresentazione diventano liberi. Nel gioco teatrale la loro infanzia si realizza».

La Compagnia dei Ragazzini di Cagliari è composta da 30 allievi suddivisi in fasce d’età e in sezioni 6/10 anni (piccoli) – 11/13 anni (medi) – 14/17 anni (grandi). Gli attori di “Crociera nello spazio” sono quelli della sezione piccoli (6/10): Eleonora Chayes, Nereide Chayes, Cristina Corridori, Clara Dessì, Dario Martinez, Matteo Masala, Elena Meloni, Francesca Melis, Maria Chiara Murru, Emilia Turno Arthemalle.
La consulenza scientifica per lo spettacolo stata affidata a Ignazio Porceddu dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) di Cagliari.
Il video tridimensionale che simula la discesa dell’astronave dallo spazio alla Sardegna si deve a Fabio Bettio (CRS4 Visual computing, Sardegna 3D).

ABSTRACT:
Riflessioni sulla nuova esperienza teatrale della Compagnia dei Ragazzini di Cagliari, diretta da Monica Zuncheddu, basata su una storia che unisce ambientazioni fantastiche a contenuti scientifici. Gli ingredienti sono un’astronave in rapido movimento nello spazio, un equipaggio di alieni curiosi e una compagnia teatrale composta da ragazzini. Lo spettacolo è andato in scena il 4 Novembre 2012 a Cagliari.

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Foto di scena di Dietrich Steinmetz

PER APPROFONDIRE

– Il blog dell’autore: www.linguaggiomacchina.it

– Il video realizzato dall’editore Taphros: http://linguaggio-macchina.blogspot.it/2010/06/alieni-in-visita-esplorazioni.html

– Il sito dell’editore Taphros: http://www.taphros.com/

– Lo spot dei “fratelli maggiori” della Compagnia dei ragazzini di Cagliari: http://www.youtube.com/watch?v=kux26JyYcc0&feature=share

– Il video introduttivo della Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu: http://youtu.be/COn2pJFRNY0.

Andrea Mameli

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