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8 settembre 2020 giornata  internazionale dell’alfabetizzazione 

Pubblicato il: 14/10/2020 04:38:50 -


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Oltre un miliardo di studenti sono rimasti a casa e hanno interrotto la formazione:  si tratta del 62,3 % della popolazione giovanile mondiale. Questo in sintesi il quadro che emerge dai monitoraggi condotti dagli organismi internazionali.

«In un momento in cui dobbiamo reinventare un mondo di speranza, l’alfabetizzazione è più importante che mai. In questa Giornata internazionale, invito tutti coloro che sono responsabili dell’ istruzione a raddoppiare i loro investimenti e mobilitare tutte le loro risorse per liberare il potenziale di ogni individuo al servizio di un mondo condiviso».

(Audrey Azoulay, direttore generale UNESCO)

 

Questo è il messaggio  del direttore generale dell’ Unesco in occasione della giornata internazionale dell’alfabetizzazione di quest’anno, che si è realizzata in due incontri via zoom. Il primo degli incontri ha sviluppato il  tema  Insegnamento e apprendimento dell’alfabetizzazione nella crisi del Covid-19. Il ruolo degli educatori e l’evoluzione delle pedagogie, L’Unesco ha  richiamato all’attenzione del mondo globale, colpito dalla pandemia, il ruolo , la responsabilità degli educatori e la necessità di profondi cambiamenti di strategie e prospettive degli approcci e delle stesse  prassi pedagogiche. 

L’apprendimento permanente per tutti e tutte a tutte le età si riconferma sempre più come strumento essenziale per popolazioni che si sono trovate di fronte a una drammaticità di eventi, che ne hanno sconvolto assetti e  condizioni,  amplificando disuguaglianze, ingiustizie sociali, culturali ed economiche,  aumentando in termini non solo quantitativi le varie e terribili forme di povertà, di cui le povertà educative sono effetti e cause  sempre presenti.  La distanza   tra scelte politiche ripetutamente enunciate, ma  di rado attuate,    e realtà  è  emersa con violenza nel corso di questi terribili mesi,  in cui, talora,  si sono ridotte le opportunità;  spesso  si sono ridotte a zero  le pur scarse situazioni  di apprendimento di cui potevano fruire giovani e adulti, e che  si trovano  oggi in condizioni di sempre maggiore svantaggio. Durante la pandemia da Covid-19 in molti paesi i programmi di alfabetizzazione degli adulti non hanno trovato collocazione negli interventi  educativi  garantiti e la maggior parte dei programmi di alfabetizzazione degli adulti  sono stati di fatto  sospesi.  Programmi, pochi peraltro, realizzati  via  TV,  radio o  modalità telematiche  non sono fruibili dalla popolazione che vive in condizioni di  marginalità. 

È estremamente  importante , quindi, ragionare sull’impatto della crisi di Covid-19 sugli educatori, sui processi di alfabetizzazione di giovani e adulti, sull’insegnamento e l’apprendimento.  Quali sono le lezioni apprese? Come si può collocare o  ri-collocare  efficacemente l’alfabetizzazione dei giovani e degli adulti nelle prospettive  e nelle strategie nazionali e globali  in una fase in cui  recupero e  costruzione di resilienza sono vitali? Le discussioni aperte nel corso di questa giornata interrogano su come pedagogie e metodologie didattiche innovative ed efficaci possano essere utilizzate nei programmi di alfabetizzazione  per affrontare la pandemia ed  andare oltre; nello stesso tempo si è analizzato il ruolo degli educatori,  le  politiche  tese alla formazione e alla definizione di nuovi e vecchi profili professionali, alla  individuazione di sistemi e di governance  di  misure efficaci e di  politiche sociali non settoriali.

Il secondo incontro ha illustrato le attività che, come ogni anno , sono state premiate. I due premi  King Sejong sono stati assegnati a:

  • Ageing Nepal  per il programma  Basic Literacy Class for OlderPersons. Dal 2016 questo programma ha  coinvolto 180  persone completamente analfabete, ovvero con limitatissimi strumenti alfabetici. Il modello usato sperimenta un curricolo articolato in unità che permette di padroneggiare, alfabeti, vocali, consonanti e un lessico di base in nepalese e inglese. Tutto questo viene appreso nel contesto della vita quotidiana attraverso giochi di ruolo, fuori dagli ambienti scolastici , ma  proprio dove le persone vivono e agiscono.
  • United World Schools (UWS) per Il programmaProviding NonBurmese Speaking Out-of-School Children with Access to Education . Mette in condizione di frequentare la scuola  i bambini , che non parlano la lingua Birmana e quindi si vedono negato l’accesso all’istruzione. L’approccio avvia l’alfabetizzazione nella lingua madre dei bambini e progressivamente li porta al livello che consente di frequentare la scuola primaria. Dal 2009 UWS ha costruito scuole in più di 225 comunità, portando a scuola 36.500 bambini. I corsi si svolgono per 22 ore settimanali e studiano le materie del curricolo, il birmano, l’inglese e social studies.  A queste si aggiungono 7 ore extracurricolari relative a compiti della vita reale e della socializzazione. Importante in questo progetto è il vasto programma di formazione che ricevono preventivamente i docenti al fine di  consentire loro di padroneggiare tutti gli aspetti della formazione in una prospettiva completamente  inclusiva. 

I tre premi  Confucius Prize for literacy  sono stati assegnati a:

  • Just Commit Foundation(JCF), un’organizzazione non profit operante in Ghana dal 2017  che ha lo scopo di dare prospettive a giovani e bambini fornendo loro abilità e competenze tali da sviluppare un’imprenditorialità  legata all’economia sostenibile. La metodologia di insegnamento si sviluppa attraverso l’utilizzo di materiali di alfabetizzazione ai vari livelli, che raccontano storie di «impegno e impiego  lavorativo». 
  • progetto  Inspirational Businness Stories, che contiene nel curricolo lettura, scrittura creativa, comprensione di testi, grammatica, salute e sicurezza, STEM, modalità di gestione di imprese e sviluppo di capacità di leadership. Finora sono 500 i beneficiari di questo progetto che nei prossimi anni  prevede di fornire libri e scuole on line, in modo da raggiungere 10.000 bambini e giovani africani.
  • Centro Universitario de Participación Social (CUPS) di Puebla, per  Il programma Learning by teaching  rivolto agli studenti dei college per sostenere una consapevolezza sociale volta al cambiamento delle realtà in cui i giovani vivono e operano, vivranno e opereranno. Dal 2001  CUPS  ha sviluppato 14 campagne di alfabetizzazione , creato sei comunità intorno a biblioteche e luoghi di incontro, e creato due centri  in cui realizza corsi di formazione per un grande numero di bambini che non hanno opportunità di ricevere una istruzione/formazione formale. Ogni anno durante le vacanze gli studenti del college vivono in queste comunità rurali, insegnando a bambini e adulti. Il programma ha ormai coinvolto  più di 12.000 studenti  e ha insegnato a più di 3000 adulti ( 75% donne) negli ultimi sei anni. 
  • General Literacy Office in Sana’a, Yemen Il programma  Educating and integrating refugees in literacy classes in Yemeni society opera dal 1998 come settore del ministero dell’educazione dello Yemen in 21 province e supervisiona 215 centri di alfabetizzazione in 11 distretti. Obiettivo  specifico è di integrare rifugiati adulti, vittime della guerra che da sei anni si combatte nella zona. Nel 2019, 625 giovani ( 79% donne) sono stati inseriti nelle attività; lo scopo è di  garantire entro il 2021  corsi di istruzione formale a 300 rifugiati, specie ragazze, per sostenerle nella prosecuzione degli studi.

 

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