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La soffitta dell’integrazione (2)

Pubblicato il: 15/05/2012 17:12:48 -


Claudia Trombetta, madre di una bambina con Sindrome di Down: “Le maestre volevano comunicarmi questo: ciò che Irene ha è più importante di ciò che non ha e ciò che non ha non rappresenta alcun problema rispetto alla sua buona frequenza scolastica”.
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Dunque, dove eravamo rimasti? Ah, già, nella soffitta dell’integrazione, dove la mamma di Irene aveva ritrovato le chiavi di quel vecchio cassetto… Bene, in quel cassetto c’erano altre bellissime pagine che, con leggerezza, ci parlano ancora di relazione:

“Nel mese di novembre chiedo un incontro alle insegnanti. È stato bellissimo! Ne sono uscita serena e leggera. Vi assicuro che è davvero importante per una mamma di un bimbo con disabilità provare leggerezza! Non è una sensazione che si prova frequentemente perchè la maggior parte delle persone inviano dei messaggi di pesantezza, fatica, deficit, mancanza… soprattutto a scuola e nei servizi!

Katia e Patrizia, invece, mi dicono che sono proprio soddisfatte, che coinvolgono Irene in tutte le attività di classe. ‘È adeguata all’età’ dice Patrizia ‘fa tutte le cose che fanno gli altri bambini’.

Gioisco e sono incredula.

‘Ma come?’ penso dentro di me ‘Irene non è affatto normale! Dai, non scherziamo, non è affatto adeguata all’età!’.

E mentre pensavo a questo, provavo davvero tanta gioia.

Mi spiego. Sappiamo bene tutti che Irene ha dei limiti legati alla sua sindrome, ma è stato bellissimo sentirmi elencare le sue qualità, i suoi apprendimenti continui, la sua ottima relazione con il contesto. Ho sentito che le maestre volevano comunicarmi questo: ciò che Irene ha è più importante di ciò che non ha e ciò che non ha non rappresenta alcun problema rispetto alla sua buona frequenza scolastica.

Che leggerezza!”

Una bella lezione di pedagogia per tutti, ripartire dalle abilità anziché dalla disabilità. Ma da questa lettera emerge altro, qualcosa di ancora più importante: Irene è complice delle maestre. Non è ovvero solo “grazie a” ma “insieme a” loro che ha potuto costruire una relazione viva, andando ben oltre la semplice azione e mettendo a frutto, in prima persona, le proprie abilità. Brava Irene!

E chissà cosa ci riserva ancora questa soffitta.

To be continued…

Scrivete a claudio@accaparlante.it o sulla mia pagina Facebook.

PER APPROFONDIRE:
Lo speciale di Education 2.0: “A scuola di integrazione

Claudio Imprudente

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