E-book a scuola: strumento per ri-mediare la conoscenza
Insegnare e apprendere musica coi PDF. In questi 16 anni di esistenza del Portable Document Format forse nessuno si è preoccupato di verificare se, oltre che visualizzare testo e immagini, il Reader gratuito di Adobe fosse in grado anche di “suonare”.
Che cosa c’è di diverso in un e-book rispetto ai diversi prodotti educational, multimediali o ipertestuali, su supporto o su web, utilizzati ormai da molto tempo in ambito didattico? Quali sono le potenzialità espresse da questo nuovo formato?
Caratteristiche comuni per il cambiamento.
1. Ipertestualità. È tipica della Rete e presente in molti contenuti digitali usati nell’e-learning, ma non può essere utilizzata nelle pubblicazioni su carta. Attualmente tutti i lettori di e-book permettono di cliccare su un link, ma gli e-book tendono ancora a riprodurre la struttura del testo cartaceo, anche perché sono il più delle volte semplici trasposizioni digitali di un libro.
2. Multimedialità. Attraverso l’e-book le componenti multimediali entreranno a pieno titolo in oggetti chiamati “libri”. Col tempo, finiremo per trovare strano un trattato sulla storia della musica senza un brano musicale di Mozart o Beethoven o un libro sulla storia del Jazz senza uno spezzone video di Louis Armstrong.
3. Interattività. Anche se ipertestuali e multimediali, i libri “digitali” prevedono finora una fruizione ancora sostanzialmente passiva. È facile pensare che il nuovo supporto può consentire l’interazione del “fruitore” (sembra ormai riduttivo il termine di lettore) con i contenuti in maniera diversa e attiva: la possibilità di annotare, di segnalare, di condividere, di integrare e, perché no, anche esplorare in ambienti tridimensionali vere e proprie simulazioni sono paesaggi che si affacciano con l’utilizzo di un ambiente non più determinato, statico, ma aperto e in continua evoluzione. E la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) si affaccia nella scuola offrendo una possibilità di interazione tutta da esplorare.
Oltre il libro.
Sicuramente uno strumento didattico che proponga un filo narrativo lineare e prevalentemente testuale continua a servire, ma non può più bastare, e deve comunque cambiare fisionomia. Non può più bastare perché abbiamo finalmente la possibilità di inserire efficacemente in oggetti informativi unitari codici diversi di comunicazione. Questo non solo aumenta le possibilità di produrre significato, ma aumenta e migliora la nostra capacità di fare didattica. Non è solo una questione di integrazione di codici, ma anche della moltiplicazione delle forme di interazione con i contenuti e con gli altri, della possibilità di raccogliere, selezionare e usare informazioni attingendo a una base di risorse estremamente più ampia e differenziata.
Libro di testo vs e-book di testo.
Un libro di testo spesso deve risolvere la dicotomia teaching oriented vs learning oriented cioè definire l’assetto complessivo, l’impostazione pedagogica sulla quale viene tarato l’intervento: realizzare un prodotto che integri modalità di insegnamento (lato docente) e modalità di apprendimento (lato alunno).
Riguardo all’educazione musicale, ritengo che il problema si risolva solamente se il testo presenta strumenti per incrementare le capacità (moduli per lo sviluppo di competenze – fare musica) insieme a strumenti per incrementare l’apprendimento (moduli per lo sviluppo di conoscenze – imparare musica).
Nei testi finora adottati a scuola per l’insegnamento musicale, la soluzione è quella di equipaggiare il docente con una dotazione sonora (musicassette, cd-audio) corredata da eventuali note esplicative sull’utilizzo del materiale. Ma l’alunno resta privo di tale possibilità quando è fuori dall’aula; dispone solamente del testo cartaceo infinitamente muto. È ovvio che il libro di testo è muto. Ed è a questo punto che interviene il libro elettronico; ma è anche vero che il testo o l’ipertesto multimediale (su supporto o su web) è penalizzato da alcuni elementi di criticità:
• devo organizzare le risorse multimediali nel web in data base, repository, ecc.
• la struttura ipertestuale non facilita la memorizzazione dei contenuti;
• spesso la struttura narrativa è difficile da focalizzare;
• l’alunno non può “scrivere” nel testo digitale;
• se devo ascoltare esempi musicali devo occuparmi di altro (gestione di player, installazione di software);
• devo apprendere l’uso di strumenti di navigazione e di interfacce;
• sono vincolato dal sistema operativo o da eventuali piattaforme;
• se il libro è sul web devo connettermi;
• la stampa del testo non sempre è possibile o non sempre coincide con quello che viene rappresentato.
La sfida si presenta di non semplice soluzione; realizzare un libro oltre l’e-book:
1. recuperando struttura ed operatività del libro scolastico familiare ai docenti;
2. integrando elementi multimediali e interattivi familiari ai “nati digitali” in modo naturale, direi quasi automatico;
3. ri-componendo il tutto in un unico oggetto indipendente.
Per quanto riguarda il supporto, il formato PDF introdotto da Adobe rappresenta la logica soluzione. Gli elementi di forza presenti nella piattaforma Acrobat hanno consentito questa naturale evoluzione del libro elettronico verso il libro digitale. In questi 16 anni di esistenza dei file PDF forse nessuno si è preoccupato di verificare se, oltre che visualizzare testo e immagini, il Reader gratuito di Adobe fosse in grado anche di “suonare”.
Un libro digitale per musica.
Si è prospettata quindi la via da seguire per realizzare un libro digitale per musica: incapsulare in un file PDF audio e video che costituiscono il prezioso corredo sonoro per insegnare e imparare il mondo dei suoni. La tecnologia diventa metodologia. Tra gli aspetti rilevanti della realizzazione, l’unitarietà del materiale, identico per docente e alunno, consente a quest’ultimo di disporre dello stesso corredo sonoro anche a casa. L’alunno può quindi non solo approfondire i contenuti con il supporto multimediale di esempi audio e video, attraverso la visualizzazione e ascolto di partiture, ma anche conoscere il suono di strumenti musicali, suonare o cantare accompagnato da basi musicali, potenziare la capacità di discriminare i suoni attraverso esercizi di ear training.
Alcuni esempi della realizzazione di un pdf multimediale per l’insegnamento della musica.
Fabrizio Emer