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Per animare i dibattiti televisivi sul merito?

Pubblicato il: 09/11/2022 02:25:11 -


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E va bene ora il nostro paese avrà un MIM, così tutti potranno essere tranquilli che le cose nella istruzione andranno meglio o forse chi governerà la baracca avrà il diritto di sentirsi tranquillo se tutto resterà come è oggi o forse anche peggiorerà, perché l’insuccesso scolastico dipende dal fatto che, chi resta indietro, non si merita di andare avanti…. Quindi tutti tranquilli, compresa la Mastrocola e compagnia bella! Forse però varrebbe la pena che il “meritevole” di coprire la carica di Ministro del MIM tenesse sul suo comodino due dossier, da leggere prima di addormentarsi.

Un primo dossier con un elenco di dati (come dicono all’OCSE quegli incoscienti che vi fanno ricerca: “se non hai un dato preciso, la tua è un’opinione tra le altre”, ma lo sappiamo, quelli non sono seri!!)

Tasso di abbandono scolastico in Italia.  Nel 2021 è la terza nazione con più abbandoni (12,7%), dopo Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). Tasso di abbandono universitario ( 21,3% tra primo e secondo anno )e scarsa regolarità degli studi ( Solo il 53% degli iscritti alle lauree triennali consegue in Italia un titolo alla fine del triennio, mentre 68% è la media Ocse )

  • Competenze digitali popolazione 16-74: il 44% in Italia, in EU il 57%(dati PIAAC)
  • Adulti 25 -64 anni con al massimo licenza media-: Italia 38,3%, EU 21,9% 
  • Solo 8,1% di adulti In Italia (25-64 anni) aveva avuto recentemente una  ”esposizione” ad attività di  apprendimento ( in EU 11,1%) ( dati Eurostat 2021)
  •  Bassa partecipazione di adulti scarsamente qualificati alla formazione (2%).
  • Partecipazione degli adulti alla formazione: 24% contro il 52% della media OCSE (Dati PIAAC). 
  • Ritardi rispetto alla attuazione della Raccomandazione del Consiglio EU del 24 novembre 2020 relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP)
  • Pericolosa asimmetria tra numero di posti di lavoro che richiedono basse qualifiche (2,5 milioni nel 2017) e numero di adulti scarsamente qualificati (oltre 12 milioni)

Forse è utile fare un pensierino sul divario occupazionale tra lavoratori altamente qualificati e lavoratori scarsamente qualificati, che è tra i più elevati dell’EU, ma su questo il ministro può star tranquillo, perché chi è poco qualificato se lo merita o se lo è meritato quindi…..sogni  d’oro!

Secondo dossier la copia di un vecchissimo e polveroso giornale Il POLITECNICO n. 2 del 6 ottobre 1945. Si tratta di due colonne in una pagina che affronta il tema della necessaria riforma industriale e di quella agraria, ma che inserisce qui anche “la lotta per la scuola che è parte essenziale della lotta per la cultura”

Concetto Marchesi, intervistato da Vito Pandolfi, non ha dubbi. “8 anni di scuola obbligatoria e gratuita può essere il primo passo per una riforma della scuola”. E’ qui che spunta la parola “meritevoli”, che entrerà poi nel testo costituzionale, ma attenzione alla frase che la introduce: “come potremo far sì che i figli dei nostri operai possano compiere anch’essi gli studi? E i migliori figli dei contadini, quando potranno fuggire al destino dei seminari? Penso che a poco a poco progredendo si debba giungere a ottenere con una serie di provvidenze, che tutti i veramente meritevoli abbiano accesso agli studi” Continua poi dicendo che la strada sarà lunga e complessa, ma si dovrà cominciare da tre anni per tutti di una scuola obbligatoria dopo la quinta elementare e che qualsiasi istruzione, media o universitaria, deve essere gratuita e lo studente deve essere mantenuto a spese dello stato.  Elio Vittorini, il direttore del Politecnico, obietta “ma il problema fondamentale della scuola è di fornire i mezzi di conoscenza a tutti gli uomini”  Osserva che Marchesi ha presente la scuola “quale è oggi” ( era il 1945) , ma da oggi si può avviarla verso una strada nuova  e continua “ Anche se conveniamo che occorrono cinquant’anni , settanta, cento, per costruire tutta la strada, dobbiamo pur sapere quale sia la meta che vogliamo raggiungere: avere una concezione della scuola come si ha una concezione della vita , e nel quadro di questa concezione porre i problemi……. link alla pagina del Politecnico

A questo punto il nuovo Ministro potrà addormentarsi contando gli anni trascorsi dal 1945 e vedere  se la denominazione del suo  ministero  è adeguata all’oggi. 

Forse c’è una soluzione possibile, se si vuole inserire il concetto di merito nella intitolazione del nuovo, vecchissimo, ministero: MIMdQN     MINISTERO ISTRUZIONE MERITEVOLE di QUESTO NOME.

Vittoria Gallina

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