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L’itabolario di Nievo per “imparare” a essere italiani

Pubblicato il: 07/03/2012 17:34:08 -


Essere italiani oggi, in questa delicata congiuntura storica, politica e sociale, più che un dato anagrafico costituisce un percorso educativo da compiersi, riesumando valori comuni. La lettura dell’opera “Confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo e il suo itabolario possono essere utili a tale scopo.
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La parola italiano non è contemplata nel Vocabolario della Crusca del 1612 e compare soltanto 69 volte nel capolavoro di Ippolito Nievo pubblicato nel 1867. Assenza nell’una e parsimonia nell’altro indicano che, in passato, italiano non era un dato ma un’idea da concretizzare, per la quale il fattore lingua era determinante. Il celeberrimo incipit “Io nacqui veneziano e morrò italiano”, e il paradosso temporale in esso contenuto, tracciano i confini sia della situazione contingente sia del progetto culturale e civile da intraprendere. Oggi essere italiani può essere un dato anagrafico ma in questa difficilissima congiuntura è soprattutto un’educazione da compiere alla scoperta di valori da rinnovare. Per questo vale la pena di (ri)leggere, a scuola innanzitutto, “Confessioni di un italiano”. Il protagonista è giovane, entusiasta, idealista e antieroico: ama e vive con passione; incontra cattivi maestri; non ha le idee chiare; non dimentica mai le sue radici ma ne vede anche i limiti e i difetti e si agita per creare una società migliore; non si atteggia a vittima anche quando si sente impotente.

Educa se stesso attraverso le sfide e gli stimoli che la vita gli presenta come problemi, delusioni e difficoltà, sovvertendo ogni volta le precedenti rappresentazioni della realtà; attraverso l’agire scopre il sistema di valori cui aderire consapevolmente, espresso dal suo itabolario: “educazione”, “esame di coscienza” (laico), “esperienza”, “libertà”, “memoria”, “nazione”, “patria”, “popolo”, “ragione”, “rinnovamento nazionale”, “speranza”, “uguaglianza di diritti”, “virtù civili”. Se si incrocia questo itabolario con quello espresso da un gruppo di studenti al Salone del Libro di Torino 2011, proprio in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, risaltano coincidenze e una certa sovrapponibilità. Il primo termine scelto dal gruppo di studenti è “futuro” cui seguono “svolta”, “rivoluzione”, “resistenza”, “femminile” che combaciano perfettamente con la necessità di proiettarsi in avanti, di elaborare progetti possibili e credibili adombrata nell’itabolario nievano.

Gli altri sono “me”, “pantano”, “poverini”, “inquietudine”, “relativo”, “denaro”, “divertimento” a cui riesce difficile accostare parole altisonanti come patria, nazione ecc. In questo spread lessicale si misura la distanza tra chi ha creduto all’idea di Italia come società più giusta e più ricca di opportunità per tutti, e chi si trova a vivere oggi in un Paese in cui le energie rinnovabili delle risorse umane vacillano di fronte ai diktat del minaccioso globabolario economico. In questo spread sta una domanda forte di italianità da parte di un segmento di mercato cruciale per il Paese che dobbiamo voler diventare e non ancora siamo. Fare gli italiani cioè condividere una storia e una geografia assieme ai valori che esse ci hanno consegnato, oltre le inevitabili e arricchenti radici, è un obiettivo la cui attualità è inversamente proporzionale al suo conseguimento. Richiede una MANOVRA EDUCATIVA che bilanci i sacrifici alla propria identità locale con gli incentivi allo sviluppo di quella nazionale.

Una manovra che eviti il default dei localismi, superi l’egoismo dei gruppi chiusi e salvi dal fallimento la collettività intera. Una manovra che stimoli all’educazione civica, “onorando il passato ed affrettando il futuro, vivendo nel presente coll’umiltà e coll’attività di chi sente la propria impotenza e insieme il bisogno di trovare una virtù” per cui ciascuno potrà dire di sé: “Nacqui veneziano, torinese, napoletano, messinese ecc. e sono italiano”.

ENGLISH ABSTRACT
Making Italians that is sharing common history and values is a substantial educational operation in order to bail out the entire community. It can start by (re)reading the Nievo’s masterpiece “Confessioni di un italiano”. In this novel words as liberty, nation, homeland etc. can match with words from the present: future, revolution, female, etc. chosen by students as symbol of being Italian.

Katia Gesuato

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