Home » Community » We have a dream

We have a dream

Pubblicato il: 11/03/2013 14:18:45 -


L’esperienza del progetto SOPHIA: fare rete vuol dire principalmente creare relazioni tra le persone.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

– Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est –

Con l’applicazione dell’art. 7 del DPR 275/99 le scuole possono costituirsi in rete per ampliare l’offerta formativa.

Tra le attività possibili che una rete di scuole può progettare, la formazione docenti è uno dei capisaldi della proposta educativa, perché la valorizzazione dei docenti, passa inevitabilmente da un confronto fattivo, dalle buone pratiche e quindi dal long life learning.
Ogni docente sa che il diritto è più forte del dovere, per questo si avverte forte il bisogno della formazione, di essere una comunità di pratica.

SOPHIA è tutto questo, perché è una rete di “relazioni umane”, che grazie a dirigenti e docenti, motivati e desiderosi di “crescere” con i propri studenti, ha inteso ascoltare le esigenze del territorio e rispondere da protagonista nel campo della formazione locale.

Per questo motivo alcune scuole di tre province siciliane hanno deciso di intraprendere un “viaggio” insieme, nel mondo del sapere, per approfondire temi fondamentali e innovativi nell’ambito del sistema scolastico.

La storia di SOPHIA ha inizio in Sicilia, in tre province della Sicilia centro-orientale, tra il 2009 e il 2011, durante gli incontri di “informazione-formazione” per la formazione dei docenti organizzati dall’INVALSI e dal MIUR.

I corsi avevano come oggetto i risultati delle indagini internazionali OCSE-PISA, ovvero come valutare le competenze dei quindicenni, unitamente alle prove SNV, sulla rilevazione degli apprendimenti.

Agli incontri, avvenuti ogni anno a partire dal 2008, si erano presentati molti docenti, molti dirigenti scolastici e dei docenti-referenti per la valutazione.

A conclusione di ogni corso la richiesta di tutti era sempre la stessa: facciamo in modo che ci siano altre possibilità di formazione, dei luoghi per incontrarci e confrontarci sulla normativa, sul sistema scolastico in continua trasformazione e sulle innovazioni tecnologiche.

Per rispondere a questa domanda è stata costituita SOPHIA, una rete di scuole, che annovera scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado di tre province: Enna, Catania e Siracusa.

La rete si è costituita mettendo in comune risorse intellettuali e finanziarie delle varie scuole, grazie alla passione per la valorizzazione della professionalità docenti di un piccolo gruppo promotore, di un dirigente scolastico di una scuola presidio, una docente esperta per i referenti della valutazione INVALSI e una collaboratrice del DSGA.
Dapprima poteva sembrare solo una bella idea, ma poi, a poco a poco, è diventata una rete di “relazioni umane e professionali”.

Così via via SOPHIA è cresciuta, altri dirigenti scolastici, altri docenti, che credendo nell’importanza dell’iniziativa, stanno rendendo possibile tutto ciò. Dirigenti illuminati, che hanno messo in atto una leadership trasformazionale, per una visione condivisa nella scuola, capaci di creare contesti, che hanno realizzato il “Team Learning”, insieme a docenti appassionati del loro lavoro, che sono riusciti a coinvolgere altri colleghi, perché, come di recente ha detto il referente dell’USR Sicilia per la formazione, “Fare rete vuol dire principalmente creare relazioni tra le persone”.

Dare vita a una Rete di scuole che si costituisce con l’obiettivo principale della formazione è una bella sfida, soprattutto in un periodo di crisi.

La sfida consiste proprio nel tentativo di voler invertire la rotta: il diritto alla formazione o il dovere della formazione? Perché nella scuola si deve sapere dove si vuole andare, altrimenti si rischia di essere in balia dei “venti”.

La formazione dei docenti è un diritto prima ancora che un dovere e creare una rete di scuole non è un’idea ambiziosa, anzi è l’unica strada possibile per raggiungere obiettivi condivisi.

Formarsi vuole dire studiare la normativa, conoscerne i fondamenti storico-politici, per sviluppare la cultura delle buone pratiche, per confrontarsi sulle indicazioni nazionali, sul CLIL, su metodologie innovative come la Flipped classroom, fare autovalutazione, potenziare nelle scuole la didattica laboratoriale, modificando gli assetti scolastici tradizionali–tempo-spazio-core curriculum.

Una rete, insomma, per colmare vuoti istituzionali e dare risposta ai bisogni dei docenti del territorio, in cui anche gli esperti diventano compagni di viaggio.

Oggi si fa sempre meno formazione, perché scarseggiano le risorse, perché si garantiscono e si organizzano solo alcuni corsi, prevalentemente disciplinari, che spesso non coinvolgono tutti i docenti.

A chi spetta allora raggiungere gli insegnanti nella loro totalità e complessità?
A chi spetta la “valorizzazione della professionalità” docenti?
Forse alle associazioni, ai sindacati, al MIUR?
E noi, come categoria di professionisti, cosa facciamo?
Stiamo ad aspettare, quando si presenterà l’occasione o il corso già confezionato?
Cosa è meglio, un vestito della grande distribuzione o un abito di sartoria?

Bene, una rete di scuole crede nell’abito tagliato su misura, confezionato tenendo conto della realtà territoriale, dei bisogni dei docenti.

Oggi nella scuola si parla molto di “piste di Miglioramento, di Sistema di qualità, di valutazione e autovalutazione”, ma ciò è il frutto di un’attenta analisi e di una progettazione condivisa e collegiale, forse l’art. 7 del DPR 8 marzo 1999 n. 275 ci ricorda l’importanza del “gioco di squadra”.

ENGLISH ABSTRACT
With the application of Article. 7 of Presidential Decree 275/99, schools may develop networks to increase their educational offer.
Among the possible activities that a network of schools can design, training teachers is one of the cornerstones of the educational proposal, because the enhancement of teachers, inevitably leads to proactive reflection, best practices and to life long learning.
Every teacher knows that rights are stronger than duties, for this is a strong need is felt for training to be a community of practice. SOPHIA is all this, because it is a network of “human relations” which, thanks to leaders and teachers, motivated and eager to “grow” with their students, intends to listen to the needs of the territory and respond as a key player in the field of local training.
For this reason, some schools in three provinces in Sicily have decided to embark on a “journey” together, in the world of knowledge, to explore fundamental and innovative themes within the school system.

Sebastiana Fisicaro

11 recommended

Rispondi

0 notes
361 views
bookmark icon

Rispondi