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Nel precariato pervasivo dei “giovani adulti”

Pubblicato il: 14/12/2009 19:13:59 -


La recensione di "Le tue stelle sono nane", Caterina Venturini, Fazi Editore.
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In questo “romanzo di formazione” del XXI secolo Caterina Venturini racconta e ragiona – con lo sguardo apparentemente ingenuo del fanciullo del Vestito dell’imperatore – della realtà del precariato pervasivo che coinvolge oggi molti, troppi, “giovani adulti”, (anche “aspiranti docenti”) e sbugiarda le illusioni affabulatrici di tanti pifferai magici.

La protagonista, la Ragazza con le scarpe di tufo aspirante alle ciabattine cybersex, lascia la casa, i “dolci saliscendi” per andare in città alla ricerca del necessario per vivere: un lavoro, innanzitutto, e una casa.

In un gioco spietato si arrampica, contro rivali determinati come lei e più di lei a galleggiare e forse a vincere, in una sorta di videogame dai molti livelli; per passare al successivo, per conquistare qualcosa in più (o anche solo l’illusione di qualcosa in più) bisogna superare prove, anestetizzare i propri ricordi, svuotare il proprio passato, cambiare la propria identità.

Il racconto – e questo è a mio parere l’aspetto più interessante – utilizza una lingua che intreccia citazioni nascoste, termini gergali, metafore del web, giocando con assonanze, allitterazioni, cantilene, giochi linguistici che alludono ad altro e, nella loro apparente gioiosità, fanno “saltare” di livello anche il lettore.

Proprio il registro linguistico, che sembra leggero ed è in realtà complesso e stratificato, apre squarci nella finzione e, impietosamente irridente e dissacrante, svela le assurdità a cui ci siamo ormai abituati.

Alla fine lascia l’amaro in bocca.

Angela Scozzafava

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