Home » Community » Michelangelo Pistoletto, ambasciatore di un nuovo patto tra l’Uomo e la Terra

Michelangelo Pistoletto, ambasciatore di un nuovo patto tra l’Uomo e la Terra

Pubblicato il: 14/06/2023 02:04:46 -


Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

Estetica e etica

Quest’anno il Maestro Pistoletto, esponente dell’Arte povera, uno degli artisti contemporanei italiani di maggior successo internazionale, compie 90 anni, questa  è un’occasione unica per celebrarne il pensiero e la carriera e scoprire in tutte le implicazioni concettuali la ricerca instancabile di un suo personale linguaggio artistico.

Il messaggio di Michelangelo Pistoletto, paladino di un nuovo patto tra l’Uomo e la Terra, è chiaro e inequivocabile e fa eco agli appelli di intellettuali, scienziati e gruppi ecologisti: l’uomo superpredatore, che consuma senza sosta a ritmo inarrestabile e sempre crescente risorse non rigenerabili e che è artefice di una deforestazione senza limiti, incompatibile con la sopravvivenza sulla Terra, sta andando incontro a eventi di estinzione di massa di proporzioni catastrofiche. Se si procede con incoscienza in questa direzione potrebbe non essere lontano il collasso vitale della nostra casa comune, l’unico ambiente in cui possiamo vivere. Per evitare un destino catastrofico di autodistruzione per l’umanità dobbiamo provare a superare finalmente la concezione antropocentrica dell’homo sapiens e a immaginare un futuro diverso, cambiando i nostri paradigmi nel rispetto di tutti gli esseri viventi.

Di fronte a processi irreversibili di degrado, la Terra ci allerta e non possiamo più fare finta di niente: non  è più tempo di indignarsi, ma di attivarsi, come sostengono con una sola voce e uniti da analoghe convinzioni Michelangelo Pistoletto e Edgar Morin nel loro appello a implicarci, a lasciarsi coinvolgere, a un’assunzione di responsabilità per accompagnare un cambiamento sociale inedito, che abbia come obiettivo il salvataggio dell’Umanità, l’educazione a una cittadinanza terrestre in funzione di un vero umanesimo.

Il Terzo Paradiso è un simbolo formato da due cerchi allineati e contigui, agli estremi di un terzo cerchio, più grande, un “nuovo segno di infinito”, che rivisita quello matematico: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo di una nuova umanità. “Il tre rappresenta sempre una nascita – ci dice Pistoletto – che avviene per combinazione fortuita, o voluta, tra due soggetti diversi che, congiunti, producono un nuovo sistema sociale”.

Realizzato per la prima volta sulla sabbia nel 2003, il simbolo è stato ricreato centinaia di volte in altrettanti contesti: nel 2010  e? diventato, per esempio, un viale di ulivi lungo due chilometri e mezzo nella radura del Bosco di Francesco, ad Assisi e ha accompagnato nello Spazio la missione Vita (Vitality, Innovation, Technology, Ability) dell’astronauta italiano Paolo Nespoli nel 2017.

“Quello che lei chiama il Terzo Paradiso – interloquisce Morin – io lo chiamo la metamorfosi. Direi che la forma attuale della società è inadeguata. Lei utilizza il termine “paradiso”. Io, invece, dico “il ben vivere”. Il fatto è che viviamo molto male. Il vero problema oggi è vivere bene. La civiltà distrugge la natura, la biosfera. E anche in questo caso non si riesce a controllare la distruzione. Dunque, si va verso processi di distruzione e di decomposizione che richiedono un cambiamento di strada”[1].

E per dirla con le parole di Pistoletto, “affrontare le problematiche della società attraverso l’impegno dell’Arte, un’arte che unisce l’etica all’estetica”.

In un periodo storico, in cui la posta in gioco è altissima, di crescente incertezza per il futuro, complesso soprattutto sotto il profilo etico e psicologico, siamo tutti chiamati a invertire la rotta di questa «nave dei folli» in cui si è trasformata la società. Dall’esito delle nostre scelte dipenderanno il futuro del pianeta, le sorti delle generazioni future, il bene della specie o bene comune, e la conseguente possibilità di vivere in
armonia. Si tratta di concorrere alla riscoperta e all’affermazione dei principi morali e di una scala di valori, a una nuova fondazione dell’etica, di convertire l’antropocentrismo passando dalla visione che sottomette all’uomo tutte le cose, a quella che intende porre il suo innegabile primato cognitivo a servizio dell’equilibrio naturale. Anche solo per un motivo di sostenibilità in un frangente di smarrimento, incertezza e paura, come argomenta Vito Mancuso[2].

Immagini e parole

Negli anni Novanta l’ex Lanificio Trombetta a Biella è diventato sede della Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee di Cittadellarte, che incarna la filosofia di porre l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell’attività umana e di sviluppare progetti artistici per una trasformazione sociale responsabile e un nuovo modello di sviluppo etico e sostenibile.

Nel 2012 viene avviato dal Maestro il progetto Rebirth Day, prima giornata universale della rinascita per celebrare il Terzo Paradiso, che è diventato negli anni un evento globale, come recita l’appello per il flash mob dello scorso 21 marzo lanciato da ambasciatrici e ambasciatori del progetto nel mondo: “L’essere umano ha un potere distruttivo illimitato e sta portando il mondo alla catastrofe.
Uniti mano nella mano, avviamo il cammino di una nuova umanità”.

Nell’ultimo decennio il segno simbolo iconico del Terzo Paradiso del maestro Michelangelo Pistoletto è diventato protagonista di realizzazioni architettonico installative in Italia e nel mondo, come manifesto di una nuova umanità nel rispetto del legame inscindibile tra genere umano e natura, di una rinascita e rigenerazione responsabile. Installazioni, catene umane, sessioni di yoga, testimonianze, performance, spettacoli, campagne per il riciclo e l’ecosostenibilità, per la tutela dell’acqua e della biodiversità, per un consumo più attento e consapevole, per la rigenerazione di spazi urbani degradati si sono moltiplicati nelle piazze e nelle strade, nei musei, negli ospedali, nelle scuole e nelle fabbriche, e anche sulla Rete,  in un’operazione simbolica globale di riconciliazione fra Natura, Arte e Comunità[3].

Tre in particolare le città italiane che portano quest’anno al grande pubblico il messaggio dell’artista Pistoletto: Milano, Roma e Torino, oltre naturalmente all’Ambasciata permanente della Cittadellarte .

Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi. Se riavvolgiamo il nastro della storia e andiamo indietro di 70 anni, nel settembre 1953 arriva dal Metropolitan Museum di New York la grande tela «Guernica», dipinta da Picasso a Parigi nel 1937, subito dopo il bombardamento della cittadina basca ad opera dell’aviazione di Hitler, alleato del dittatore Franco. Picasso fu convinto dall’artista Attilio Rossi, a cui era legato da un rapporto di amicizia, a concedere l’esposizione della sua opera nella quinta scenografica della Sala delle Cariatidi, ancora stravolta dai segni degli incendi e dei bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale e in attesa di restauro[4]. La tela, opera-simbolo della lotta degli intellettuali europei contro il nazismo, divenne da subito manifesto di denuncia contro ogni dittatura e contro tutte le guerre.

Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, 70 anni dopo, dal 23 marzo al 6 giugno 2023. Dopo oltre sessant’anni impegnati dall’artista Michelangelo Pistoletto nella promozione della pace, della sostenibilità ambientale e sociale, va in scena la mostra “La Pace Preventiva”. In un omaggio ideale a Pablo Picasso, il simbolo del Terzo Paradiso viene portato come segno di pace da una colomba tratta dal disegno dello studente Manish Paul, primo premio del progetto didattico “Educare alla pace: Leonardo, Picasso, Pistoletto”[5].

A Roma nel Chiostro del Bramante è in corso dal 18 marzo al 15 ottobre 2023 la mostra retrospettiva “Michelangelo Pistoletto. INFINITY”: le opere simbolo prodotte dal Maestro in oltre sei decenni di carriera ci introducono dentro la sua poetica e ci invitano a scoprire la sua arte povera, che parla dei temi più urgenti del presente: le derive della globalizzazione, l’ambiente sfruttato e devastato, l’aspirazione alla pace e a un pianeta vivibile per chi vivrà dopo di noi.

Un’altra grande personale sarà ospitata in autunno dal Castello di Rivoli.

Il Louvre di Parigi per l’inaugurazione del primo ciclo di incontri “LeÇon d’artiste’ ha invitato il maestro Pistoletto a raccontare la sua visione del museo specchio del tempo e il modo in cui oggi si può immaginare un’istituzione museale e in particolare un “museo arcipelago”.

Possiamo ripercorrere il percorso umano e artistico di Pistoletto, anche attraverso la lettura del suo ultimo libro “La formula della creazione”, che racconta in 31 passi, le esperienze più significative, dall’apprendistato nel laboratorio di restauro del padre, all’epifania del quadro specchiante, alla missione di Cittadellarte verso una responsabile trasformazione della società; dal Terzo Paradiso alla Formula della Trinamica, che dalla chimica e dalla fisica si estende anche alla vita sociale in tutti i suoi aspetti. Formula, quest’ultima, conosciuta e condivisa anche da due grandi scienziati, l’archoeologo Nicolò Marchetti, che dirige a nome dell’Università di Bologna diversi cantieri archeologici in Medio Oriente e il fisico Guido Tonelli, che opera al CERN di Ginevra[6].

Questo è il vero significato dell’opera di Pistoletto nel solco del Terzo Paradiso, ridefinire lo statuto del nostro rapporto con il pianeta e ricostruirlo sulle fondamenta di un nuovo umanesimo, basato sull’etica della solidarietà e della comprensione. «Un cambiamento è ancora possibile. Ma solo attraverso una reale pratica della democrazia, che coinvolga i cittadini e le loro organizzazioni. Attraverso l’arte e la cultura, capaci di creare un vaccino. Se questa società non ha in sé la cura, sarà sempre la guerra a vincere. Il vaccino culturale deve cominciare dalle scuole, dall’educazione e i giovani devono acquistare la consapevolezza di essere produttori di una cultura vaccinale. Il vaccino è composto delle stesse proprietà della guerra, ma va usato come antidoto all’avidità e alla distruttività della guerra».[7] Il tipping point non è lontano. Il Terzo Paradiso non può attendere.

[1] E. MORIN – M. PISTOLETTO, Attiviamoci. Impliquons-nous, Dialogo per il secolo, New Press, 2020

[2]  V. MANCUSO, Etica per i giorni difficili, Garzanti, 2022

[3] http://www.21march23.net/events.php

[4] P. ROSSI, Come fu che Attilio Rossi, nel 1953, portò a Milano «Guernica» di Pablo Picasso, in AA.VV., Il presente si fa storia, Vita e Pensiero,2008

[5] http://terzoparadiso.org/

[6] M. PISTOLETTO, La formula della creazione, Cittadellarte Edizioni, 2023

[7] La Repubblica, 4 aprile 2023

Rita Bramante Già Dirigente scolastica, membro del Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica

252 recommended

Rispondi

0 notes
1218 views
bookmark icon

Rispondi