Un ricordo di papa Francesco
Una conversazione amichevole, approfondita perché durata quasi un’ora, attorno al tema degli ultimi e dei loro diritti. Il 26 aprile 2021 Papa Francesco ha ricevuto me e le mie Colleghe del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale in udienza privata. In tale occasione ha voluto avere informazioni dettagliate dei diritti di quelle persone, la cui privazione della libertà è meno presente nei mezzi di informazione. Quindi, non soltanto delle persone detenute, ma anche di coloro che sono ristretti in Centri per il rimpatrio e di coloro che hanno atteso su navi l’indicazione di un approdo sicuro. Una particolare parte della conversazione è stata riservata alle persone che sono in luoghi di ricovero per disabilità grave o per vecchiaia, spesso inizialmente accudite da persone di fiducia e affetto e poi, per varie vicissitudini, rimaste senza un sostegno diretto e affidate alla responsabilità pubblica. Una privazione della libertà, quest’ultima, che non è il risultato di un atto formale, come tale ricorribile, ma che si concretizza così “de facto”. Abbiamo a lungo parlato della necessità di una complessiva educazione dei giovani alla cultura dei diritti – mai degradabili a concessioni.
Un bell’incontro, da tenere come preziosa esperienza, ripresa in parte nell’intervista che qui riproponiamo.