Numero 128 in progress

Pubblicato il: 07/04/2025 15:02:16 -


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Redazione, Un ricordo di papa Francesco

Intervista di Mauro Palma su un incontro con papa Francesco avuto in qualità di garante nazionale delle persone private della libertà.

Giancarlo Gambula, La grande assenza nelle indicazioni nazionali: la competenza emotiva

L’articolo di Giancarlo Gambula mette in luce una significativa lacuna nelle Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo scolastico: l’assenza di un’adeguata valorizzazione della competenza emotiva. Nonostante un fugace riferimento all’educazione emozionale in ambito di educazione civica, manca una strutturazione consapevole e sistematica di un percorso formativo volto allo sviluppo di questo fondamentale aspetto della personalità. L’autore, riferendosi ai  contributi teorico di  Carolyn Saarni e Maria Grazia Contini, approfondisce le componenti della competenza emotiva – dalla consapevolezza di sé all’empatia, dall’uso del linguaggio emotivo all’autoefficacia – evidenziandone l’importanza per il benessere psicologico e relazionale degli individui. L’articolo propone infine una visione pedagogica che favorisca l’educazione alle emozioni, intesa come consapevolezza e comprensione dei vissuti emotivi, promuovendo una didattica basata sul dialogo, l’ascolto e la riflessione condivisa.

Paolo Mazzoli: Seconda (e ultima) lettera aperta alla professoressa Perla… sperando di non esserle molesto

In questa lettera aperta, Paolo Mazzoli — già membro del nucleo redazionale delle Indicazioni Nazionali 2012 — si rivolge nuovamente alla professoressa Perla, presidente della commissione incaricata della revisione delle Indicazioni Nazionali. Dopo aver analizzato la bozza del nuovo documento, pubblicata l’11 marzo 2025, Mazzoli propone sette critiche di fondo che, a suo giudizio, minano l’efficacia e la coerenza del testo. Tra le principali osservazioni: la lunghezza eccessiva e lo stile prolisso del documento, la confusione tra obiettivi e competenze, l’invasività dei suggerimenti metodologici, l’inappropriatezza degli esempi interdisciplinari, e l’inserimento della sezione STEM. L’autore denuncia il rischio di trasformare un testo normativo in un documento prescrittivo e disarticolato, che non rispetta né la professionalità docente né l’autonomia delle scuole. L’articolo si conclude con proposte operative concrete per rendere il documento più snello, coerente e condiviso, auspicando una revisione attenta alle osservazioni della comunità scolastica.

Fiorella Farinelli, Riforma o restaurazione? La scuola discute le Nuove Indicazioni

L’articolo analizza criticamente la bozza delle nuove Indicazioni per la scuola, recentemente presentata dal Ministero dell’Istruzione, evidenziando l’ampia e articolata reazione negativa del mondo educativo. Tra incontri, prese di posizione e approfondimenti da parte di dirigenti scolastici, associazioni professionali e disciplinari, emerge un forte disagio nei confronti di un testo percepito come disordinato, ambiguo e frutto di un’elaborazione poco partecipata. L’autrice sottolinea i rischi di un ritorno a un modello scolastico trasmissivo e centralista, criticando la scelta del Ministro Valditara di rottamare le Indicazioni del 2012, che pur tra limiti e difficoltà, avevano rappresentato un riferimento innovativo e inclusivo. L’articolo invoca una mobilitazione culturale e professionale per difendere una scuola moderna, democratica e capace di rispondere ai bisogni reali degli studenti di oggi.

Gian Carlo Sacchi, Educazione patriottica nelle scuola russa

In una Russia sempre più militarizzata, la scuola si trasforma nel primo campo d’addestramento ideologico. Dalle bandiere issate ogni lunedì mattina ai corsi di addestramento militare per studenti, l’educazione patriottica si è radicata in ogni aspetto della vita scolastica. Gian Carlo Sacchi ci guida in un’analisi lucida e documentata delle nuove direttive educative russe, che riscrivono la storia, modellano l’identità giovanile e soffocano ogni voce critica. Un viaggio nel cuore di un sistema che, tra memoria selettiva e fervore nazionalista, fa della scuola uno strumento di propaganda e controllo.

Rita Bramante, Disarmare il linguaggio per disarmare la Terra

Disarmare il linguaggio, costruire la pace. Le parole non sono mai solo parole: possono ferire o guarire, unire o dividere, preparare alla guerra o aprire alla pace. In un tempo segnato da conflitti, odio online e comunicazione violenta, Rita Bramante ci invita a riflettere sul potere del linguaggio come strumento di trasformazione personale e collettiva. A partire dalle parole di Papa Francesco, l’articolo ci accompagna in un percorso che intreccia etica, comunicazione e impegno civile, ricordandoci che disarmare il linguaggio è il primo passo per disarmare la mente — e forse, un giorno, anche la Terra.

Giancarlo Gambula, La Storia e l’Identità nazionale

Identità, storia e scuola: quale direzione vogliamo prendere? Nel dibattito sulle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, Giancarlo Gambula propone una riflessione profonda e critica sul concetto di identità nazionale, mettendo in luce i rischi di una visione riduttiva e nostalgica della storia. A partire dal confronto con l’altro e dalla complessità dell’identità postmoderna, l’articolo richiama la necessità di un approccio educativo aperto, dinamico e realmente multiculturale, capace di formare cittadini consapevoli in un mondo interconnesso.

Alessandra Condito, Tutto chiede bellezza

Quando la scuola si fa bellezza, cura e appartenenza.
In questo intenso e appassionato intervento, Alessandra Condito, dirigente scolastica, riflette sul ruolo trasformativo della scuola come luogo di bellezza condivisa e bene comune. A partire da un gesto semplice ma simbolico – una scritta su un muro appena ridipinto – l’autrice costruisce un discorso profondo che intreccia educazione, spazio pubblico, fiducia nei giovani e senso di appartenenza. Citando Mencarelli e Brunori Sas, e attraversando Gaza e le periferie italiane, ci ricorda che “tutto chiede bellezza” non è un’utopia ingenua, ma una necessità concreta e urgente per salvare il mondo e noi stessi.

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