A Maurizio Tiriticco
Ricordiamo Maurizio Tiriticco, l’ ispettore che era anche un compagno, che ci lasciato qualche giorno fa.
Negli ultimi anni di una lunga vita di costante e appassionato impegno professionale e politico nella scuola, Maurizio scherzava spesso e volentieri sulla sua propensione ad imperversare nel web con analisi, riflessioni, commenti, suggerimenti agli insegnanti per operare al meglio. Lo ha fatto anche inaugurando nel 2010 la rubrica Tiritticheide nella rivista tematica su Edscuola, che definiva un viaggio nei marosi difficili della complessa materia dell’istruzione . Come tutti quelli che hanno vissuto direttamente e da protagonisti i trent’anni di riforme dagli anni Settanta all’autonomia scolastica, magari parziali e insufficienti ma sempre vivificate dall’idea di un possibile miglioramento continuo, anche Maurizio tornava sempre sulle deludenti politiche scolastiche ed educative della stagione successiva, ragionando sui motivi che le hanno determinate, sugli effetti anche in termini di disorientamento culturale e di difficoltà operative dell’insegnamento, sulle opportunità comunque importanti offerte dalla nuova dimensione europea dell’educazione.
Maurizio Tiriticco è stato un collaboratore, un attento lettore e “consigliere” del lavoro di Educationduepuntozero. Lo vogliamo ricordare con le parole commosse di Giorgio Allulli che con lui ha lavorato, ne è stato amico e partecipe di tante riflessioni sull’educazione e riproponendo un suo scritto importante del 2014 che conserva una viva attualità.
In ricordo di Maurizio Tiriticco
di Giorgio Allulli
Ho avuto il privilegio di conoscere Maurizio quando aveva già abbondantemente superato i 70 anni, che è un’età alla quale molti perdono i tratti della curiosità e della vivacità intellettuale per rinchiudersi nel loro passato. Al contrario quello che mi ha sempre colpito, al di là della sua indubbia competenza tecnica, in tutti questi anni in cui l’ho frequentato e Lui ha continuato a scrivere e ragionare di scuola, era il suo approccio a queste tematiche, sempre aperto all’innovazione, sempre pronto a rimettersi in discussione, sempre in cerca di andare più in profondità con quel suo sguardo ironico e ammiccante, sfidando i luoghi comuni e la retorica che emerge sempre dietro l’angolo.
Ciao Maurizio, mi hai dato molto e mi mancherai molto
Uscire dalla scuola a 18 anni… ma come?