Diritto allo studio e orientamento al lavoro

Il Rapporto sulla Sperimentazione del RAV per l’Istruzione e Formazione Professionale (RAV IeFP) è stato presentato il giorno 8 novembre 2022 all’interno delle attività dell’area 3 dell’INVALSI “Valutazione delle scuole” . Il testo presenta l’ideazione, lo sviluppo ed i risultati di un complesso lavoro realizzato come processo di RAV (Rapporti di autovalutazione), che ormai caratterizza la prassi della restituzione alle scuole  dei risultati delle rilevazioni del SNV. Chi  ha lavorato o lavora sul campo nelle attività di insegnamento/ apprendimento può così procedere, sotto la guida di esperti, a interpretare quanto le prove standardizzate rappresentano di questo lavoro, quanto non riescono a rappresentare e, nello stesso tempo, a utilizzare gli esiti  delle prove per riflettere sul lavoro svolto, formulando proposte di miglioramento del lavoro scolastico quotidiano. La scelta dell’Invalsi di inserire in questo contesto anche i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)  appare significativa per due motivi. Il primo  motivo si potrebbe definire politico, perché colloca, come è giusto che sia, questi percorsi entro l’offerta del sistema di istruzione obbligatoria ( diritto/dovere ), secondo la normativa vigente,  come opportunità di acquisizione di un livello di certificazione delle competenze acquisite   e come orientamento all’ingresso nel mondo del lavoro; il secondo motivo può essere inteso come un efficace strumento di riflessione complessiva sulla realtà del lavoro entro e per la scuola, e sui tanti percorsi, che permettono di raggiungere livelli di competenza e di padronanza delle tante modalità che servono ad apprendere e a preparare i giovani per collocarsi, con consapevolezza,  nei contesti  di studio o di lavoro nella società attuale.

Non si tratta, almeno fino ad ora, di una indagine fatta su un campione rappresentativo, ma di un focus su 173 sedi Formative, afferenti a 23 enti di formazione che, a partire da marzo 2021,  hanno aderito e collaborato con  Invalsi al fine di monitore il processo di autovalutazione e raccoglierne  gli esiti. Non potendo infatti fruire di una anagrafe nazionale, l’Invalsi ha sottoscritto convenzioni con gli enti ( 9 associati a Forma e 14 a Cenfop per un totale 145 afferenti a Forma e 28 a Cenfop), che volontariamente hanno candidato proprie sedi formativi che offrono percorsi IeFP ed hanno costituito NIV ( nuclei interni di valutazione). Tutte le procedure attivate da INVALSI  per garantire il collegamento tra esiti delle prove e RAV, comprese quelle degli IeFP sono descritte nel ricco apparato teorico/metodologico   contenuto nel Rapporto[i], cui si rimanda. Di seguito si illustrano in forma sintetica alcuni degli esiti della sperimentazione.

I centri che hanno partecipato alla sperimentazione sono così distribuiti per macro aree geografiche:

Nord ovest 48,8%
Nord est 20,2%
centro 18%
sud 5,2%
sud isole 1,7%

 

Allievi in diritto/dovere all’istruzione frequentanti i 173 centri osservati ( dati anno 2020 -2021):

  1. Allievi iscritti a corsi per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sono il 77%, il restante 23% frequenta altra tipologia di corso presente nella sede formativa (p.e. Corso per adulti ecc.)
  2. Allievi con cittadinanza non italiana nel triennio sono il 14,9% il 19,7%sono nel  IV anno ;
  3. Allievi con disabilità certificata per triennio sono 8,1% e 5,7 nel IV anno
  4. Allievi con disturbi evolutivi specifici (DSA) nel triennio 18,4% e 15,8% nel IV anno;

Sono presenti nelle sedi opportunità che consentono di effettuare esperienze formative in contesti lavorativi specifici, quindi di essere nello stesso tempo allievi e lavoratori; questi percorsi sono scelti dal 13,4% dei frequentati il IV anno, mentre solo lo 0,4% degli allievi dei percorsi triennali sceglie questa modalità in apprendistato

La maggioranza degli iscritti al primo anno ( 77,5%) proviene dalla scuola secondaria di primo grado, il 15,2% dalla secondaria di secondo grado e il 2,7% da altro centro di FP. C’è poi una quota del 4,2% che indica altra provenienza o non rende disponibile il dato.

All’atto della iscrizione, il punteggio conseguito dalla metà degli allievi a conclusione del primo ciclo di istruzione (esame di stato) è 6, un 30% ha un voto superiore al 6, per il restante 20% il dato non è disponibile.

Sull’insieme degli studenti è rilevabile una situazione di svantaggio socio economico ( livello basso o medio basso dell’indice ESCS-status socio-economico-culturale), questo  è il dato medio rilevato per singola sede formativa, rapportato a quanto rilevato per l’insieme degli  studenti del grado 10 dall’INVALSI nel 2018/19.

Le scelte degli iscritti al primo anno appaiono condizionate dalla prevalenza di alcune tipologie di corsi presenti nelle 173 sedi formative:

  1. al primo posto, 32% degli iscritti, sono i due tipi di corsi Benessere e Ristorazione
  2. corsi per operatori settore meccanico, elettrico e riparatori veicoli a motore (26/29%) sono scelti dal 10%-8% degli allievi
  3. vendita e produzione alimentare (14/15%) gli iscritti sono 8%
  4. 10 tipologie di corsi (grafico, impianti termo idraulici, informatico, servizi accoglienza, falegnameria, agricoltura, sistemi logistici, prodotti tessili e arredamento, oro e metalli),  che vanno dal 12% all’1,7% della offerta, vedono percentuali di iscritti dal 3,8% allo 0,6%;
  5. 9 tipologie di corsi, la cui offerta si colloca tra 1,7% e 1,2%, non hanno iscritti al primo anno ( lavorazione materiali lapidei, pelletteria, , operatore mare e acque interne , calzature, produzioni chimiche, tessile, edilizia, gestione acque e risanamento ambientale, manutenzione barche da diporto)

Risorse e ambienti di apprendimento

Le sedi formative partecipanti alla sperimentazione RAV hanno in media 9 laboratori, in genere aggiornati/ristrutturati ( 97% lab. Informatici, lab. professionali 91,3%, 21% lab.tecnologici) meno del 6% ha  lab. linguistici e/o scientifici. Mediamente le sedi formative osservate hanno circa 40 computer, 28 tablet e 2 LIM ogni 100 alunni.

Il 94,7% delle sedi formative ha un cortile, 77,8% una zona ristoro, 58% un giardino, il 48% una palestra.

Tutti le sedi formative stipulano accordi e intese sia con soggetti pubblici che con soggetti privati nei diversi settori dei servizi e della produzione.

Risorse professionali

Da questo punto di vista è interessante notare la molteplicità di figure professionali che, con competenze specifiche, interagiscono nel processo formativo; mediamente ogni 100 alunni è previsto almeno un direttore, circa 20 formatori, 3 tutor, 3 esperti, almeno 1 orientatore, meno di 1 referente del lavoro e  di un referente per la qualità .

Esiti dei percorsi di IeFP

%su iscritti per anno/esiti promossi respinti /no qual./no dipl interruzione frequenza
primo anno 84,6% 10,2% 3,6%
secondo anno 85,6% 9,1% 2,7%
terzo anno qualifica 90,7% 6,8% 1,7%
quarto anno diploma 91,4% 4,2% 2,7%

Qualche considerazione e confronto

Dopo 12 mesi dalla conclusione del percorso formativo (anno 2019/2020) risultano occupati il 22,3% dei qualificati e il 34, 14% dei diplomati. Il caveat degli estensori del rapporto informa che si tratta delle sedi che hanno attuato forme di monitoraggio sugli ex allievi, quindi non sul 100% delle 173 sedi, emergono  tuttavia due informazioni interessanti, facendo riferimento alle statistiche Eurostat: nel 2020 i giovani italiani 15-24 anni occupati in Italia erano il 16%, contro il 31,5% dei 27 paesi Europei,  nel 2021 si registra un leggero miglioramento, in Italia si sale al 17,2% mentre in Europa si sta al 32%; comunque ,stante al dato Eurostat, chi esce dagli IeFP si colloca ben al di sopra del dato nazionale degli occupati e per i diplomati  ben al di sopra del dato europeo. Questo è un fenomeno che il RAV Invalsi segnala e che dovrà essere approfondito con monitoraggi mirati.

Dopo la qualifica il 42%,2 si iscrive al IV anno per conseguire il diploma, l’8,8% alla secondaria di secondo grado e il 3,7% ad altri corsi.[ii]

Approfondimenti e monitoraggi successivi, circa le scelte didattico/formative e gli strumenti di supporto attivati nei percorsi IeFP potranno fornire orientamenti importanti per un adeguamento dell’offerta complessiva del sistema  scolastico italiano come strumento atto  a garantire il diritto allo studio e  come  garanzia di successo formativo  e di acquisizione di  livelli adeguati di competenza.

In conclusione appare utile registrare il  confronto tra livelli di competenza[iii] raggiunti dagli studenti del grado 10 nei percorsi IeFP monitorati e quelli degli Istituti professionali rilevati dal  SNV  ( anno  scolastico) 2018/ 2019

Italiano

Matematica

E’ interessante notare che, pur nei limiti di questo tipo di confronto, i percorsi IeFP  riducono la percentuale degli studenti in difficoltà,  soprattutto in matematica.

 

[i] INVALSI (2022), Rapporto sulla Sperimentazione del RAV per l’Istruzione e Formazione Professionale, Roma, INVALSI.

[ii]  https://invalsi Rapporto_prove_INVALSI_2019.pdf.

[iii] https://www.invalsiopen.it/risultati/cosa-sono-livelli/

Vittoria Gallina