Didattica in classe e dalla classe

Da dicembre 2020 la valutazione nella scuola primaria si esprime in  giudizi di competenze e non più con voti decimali. La rivoluzione è imponente perché sottintende, ovviamente, una rivoluzione di metodologie e approcci alla disciplina, sia da parte del docente, sia da parte del discente.

In quanto maestra spesso distratta dalle, a mio parere, interessantissime attività di conversazione in classe tra gli alunni, faccio tesoro dei loro suggerimenti e organizzo la lezione in base a ciò che mi chiedono, con qualche attenzione ai contenuti. Così che, partendo dalla necessaria valutazione per competenze e dall’uso ormai diffuso e accettato della tecnologia in classe, organizzo le verifiche utilizzando l’applicazione ‘Moduli’ presente nella Gsuite.  Il modulo viene inviato su Classroom e l’alunno può eseguirlo a casa o a scuola, con tempistiche autonome. Vede immediatamente l’errore, lo riconosce, può eseguire nuovamente il modulo per dimostrare di aver capito. 

Le due classi sono entusiaste ma vogliono di più. Mi chiedono infatti come funziona l’applicazione perché tanto si divertono a fare le verifiche che vorrebbero addirittura capire come ho fatto a costruirle! Se è dal gioco che più si impara, certo non potevo sottrarmi dalla provocazione.  La classe B, un gruppo molto solidale, abituato a lavorare in mutuo aiuto, ha elaborato la sua prima verifica sulle competenze grammaticali e l’ha inviata alla classe A. Questo modulo non era particolarmente elaborato poiché la classe B ha ritenuto di non esagerare con la complessità delle domande, per non mettere in difficoltà i compagni della classe A. Quest’ultima ha raccolto la provocazione e ha elaborato a sua volta un altro modulo di verifica ma, essendo una classe più competitiva, ha elaborato una batteria di domande molto più difficili della verifica ricevuta! 

La modalità di lavoro illustrata ha molteplici risvolti per la didattica odierna.  Innanzitutto gli alunni dimostrano di sapere elaborare una batteria di domande a risposta multipla, di sapere individuare la sola risposta corretta e di saper assegnare un punteggio. Da parte degli alunni è implicita una metariflessione e una dimestichezza della materia: in questo caso alcune categorie grammaticali, tipiche del programma delle classi quarte di scuola primaria. Inoltre, e classi hanno imparato a utilizzare un’applicazione nuova, utile al loro bagaglio di competenze. 

Da parte dell’insegnante, non vi è una valutazione dell’alunno, ma l’osservazione di come l’alunno e il gruppo elabora il modulo: è durante il processo quindi che il docente si rende conto di quali competenze il gruppo padroneggia e quali approfondimenti deve proporre.

All’interno del gruppo, il singolo alunno partecipa attivamente alla costruzione del modulo per dimostrare di saper fare e per dare il proprio contributo al divertimento di sostituirsi all’insegnante nel verificare i compagni.  Infine, senza rendersene conto, le classi hanno elaborato un modulo dopo l’altro, in risposta alla classe parallela, per dimostrare di saper elaborare quesiti sempre più complessi. Senza reale intenzione hanno lavorato più alacremente che mai!

Qui sotto due esempi di schede, uno per ogni classe

Oriana Micheletti docente di scuola primaria