Covid-19 e capacità di risposta educativa dell’Istruzione degli adulti

Scrivo queste considerazioni in un momento davvero difficile per Milano, per l’intero Paese. Mi accingo a correggere gli esercizi svolti dagli studenti negli ultimi due giorni; mi trovo costantemente impegnato nella preparazione delle lezioni per i consueti incontri serali in videoconferenza. La passione è viva e la volontà di supportare i miei studenti è immutata, ma lo spirito è fiaccato. Nella didattica a distanza si evidenziano i limiti fisici, l’impossibilità di riprodurre quella ricchezza di sguardi, la complessità delle voci e la polifonia individuale, elementi che promuovono l’incontro e il confronto in un unico luogo, la scuola. I Cpia, così come tutte le scuole qui in Lombardia, hanno sospeso la didattica da oltre quattro settimane. All’iniziale stordimento, derivante dall’inedita situazione, è seguito il ravvedimento, la lucida azione che ha coinciso, nel nostro istituto[1], con l’attivismo collettivo, con la  riprogettazione didattica e  operativa. In ordine sparso, i docenti hanno mantenuto vivo il rapporto con i propri studenti attraverso gli strumenti già in uso, seppur in maniera poco coordinata e sistematica. Nei corsi IdA di secondo livello dell’Istituto Giorgi, già dal primo anno (a.s. 2015-2016) di applicazione del DPR 263/2012 erano attivi progetti per la messa a sistema delle modalità di didattica a distanza e della FAD asincrona[2].

La sospensione delle lezioni e di tutte le attività educative ha determinato la necessità di verificare che tutti gli studenti fossero raggiungibili, a partire dai più svantaggiati, affinché si potessero prospettare nuove modalità di fare scuola. La contingenza delle circostanze ha poi visto un energico, chiaro ed efficace intervento della dirigente dell’Istituto, che con l’ausilio di un docente interno esperto, ha imposto l’adozione di strumenti di didattica a distanza a tutto il corpo docente (nel nostro caso, sia diurno sia IdA di secondo livello).  Ciò si è reso necessario per garantire la continuità del diritto all’istruzione in un momento così difficile, come risposta sinergica alle direttive ministeriali. Il messaggio forte e immediato è stato quello di gestire la didattica in modo ordinato e quanto più possibile vicino all’organizzazione curricolare. Pertanto, con una forte dose di buon senso, abbiamo dato una risposta concreta ai bisogni formativi di tutti gli studenti, anche quelli con bisogni educativi speciali. Tale intervento, necessario, è stato utile al fine di uniformare tempi e metodi nell’utilizzo delle nuove strumentazioni.                              La risposta è stata rapida, veloce. La rete è diventata in pochissimo tempo, seppur con delle difficoltà di stabilità ed efficienza, l’unico modo per proseguire la vita scolastica di tutti i giorni. Molti di noi docenti pensavamo di invecchiare analogici, invece, ci siamo scoperti irrimediabilmente e rapidamente digitali! L’uso della piattaforma – Cisco-webex, per citarne una – è divenuto quotidiano e ha attivato una proficua collaborazione tra i colleghi meno esperti e docenti avvezzi all’uso degli strumenti per la didattica a distanza, ma anche tra professori e alunni, che hanno rinsaldato legami e solidarietà nella pratica didattica in un momento delicato. Lo sforzo fondativo, che ha connotato i precedenti anni scolastici, unito al forte senso di responsabilità di un corpo docente sempre più consapevole,  hanno riconfermato la validità delle soluzioni operative approntate dal nostro Istituto. Se sussiste la volontà di crescere insieme e di collaborare, la scuola si riconferma una bussola orientativa, anche in un momento di forte disorientamento. Si è inaugurato un nuovo modo di stare vicini, pur dovendo stare lontani. Nulla sarà come prima, lo sentiamo dire, ma dobbiamo ancora metabolizzarlo. Pensando a un futuro davvero prossimo, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica si imporranno quali misure necessarie; le scelte che fino a ieri in molte comunità educanti erano sofferte, faticose, lente perché irretite nel quotidiano ripetersi di gesti, nozioni, abitudini e consuetudini ritenute immodificabili, adesso sembrano alla portata dei più. Saremo cambiati tutti, docenti e studenti, adulti e non, travolti da una rivoluzione culturale e non solo tecnologica.

 

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[1] L’IIS G.Giorgi  è un Istituto tecnico (con indirizzo tecnologico ed economico) di Milano che ha, per dimensione (più di 800 iscritti all’anno) ed esperienza serale (oltre cinquant’anni), una grande vocazione per i processi di apprendimento degli adulti.

[2] Per esempio, nel corso dell’a.s. 2015/2016 e nell’ambito dell’indirizzo Elettrotecnico, è stato avviato il progetto “Strumenti Elettromedicali”, in FAD asincrona, con l’applicativo E-learning CLARION; l’anno successivo c’è stato il passaggio a Google Suite for Education, reso possibile dal MIUR per tutte le scuole e che permette di integrare diverse APP-Classroom. L’utilizzo di classroom si è poi esteso via via a quasi tutti gli altri indirizzi tecnici del nostro istituto (Elettronica, Meccanica ed Amministrazione, Finanza e Marketing, Liceo scientifico, opzione scienze applicate).

Francesco Muscella