Un ambiente di autoformazione sulla didattica domiciliare

Il livello attuale di sviluppo delle tecnologie sta rilanciando in una nuova veste i tradizionali corsi in autoapprendimento, fino a pochi anni fa fruibili solo attraverso CD e ora facilmente accessibili online con un comune sistema di connessione.

Nella formazione professionale, in cui possiamo includere anche quella del corpo docente, le esigenze formative principali riguardano la partecipazione a percorsi flessibili e personalizzati rispetto alle caratteristiche e ai bisogni dell’utente, l’accesso ai percorsi ovunque e in qualunque momento, la possibilità di applicare efficacemente quanto appreso nella pratica professionale.

Gli attuali ambienti di autoformazione presentano, tra le caratteristiche principali, un’elevata personalizzazione, che li rende adattabili ai bisogni e al livello di esperienza degli utenti, una forte interattività, esemplificata dagli ambienti di simulazione che favoriscono l’uso di strategie di apprendimento attivo e situato, la multimedialità, che sta assumendo nuove forme, e la centralità dell’utente, reso autonomo e responsabile del proprio processo di apprendimento. Queste caratteristiche rendono tali ambienti molto lontani dai primi pacchetti interattivi multimediali diffusi soprattutto in ambito aziendale, molto rigidi e prescrittivi.

Gli insegnanti che si accingono a condurre percorsi di istruzione domiciliare rivolti a studenti che per problemi di salute non possono temporaneamente frequentare la scuola (homebound), spesso devono improvvisarsi e affrontare una situazione nuova e complessa nella più completa solitudine, privi di una formazione specifica e senza alcun sostegno. Anche gli insegnanti con diverse esperienze di didattica domiciliare alle spalle, necessitano di un rapido e frequente aggiornamento, relativo per esempio all’utilizzo delle tecnologie per una didattica inclusiva. Ma come si può innescare un’azione formativa tempestiva destinata a docenti che da un momento all’altro possono trovarsi nella condizione di dover progettare e seguire un percorso di didattica domiciliare rivolto a un loro studente che si è ammalato?

Il kit formativo sull’Istruzione Domiciliare, sviluppato nell’ambito del progetto Firb WISE http://www.wisefirb.it/, è stato concepito come uno strumento online, fruibile in autoapprendimento, per avvicinare gli insegnanti in modo rapido ed estensivo alle tematiche della didattica domiciliare.

L’ambiente di autoapprendimento proposto dal kit è di tipo semi-immersivo. La metafora su cui si basa è quella di una città immaginaria, con edifici virtuali, all’interno dei quali il visitatore è accolto da personaggi animati in 3D che interpretano il ruolo di psicologi, medici, insegnanti, ricercatori. Le professioni di questi personaggi, che si rivolgono direttamente all’utente introducendogli gli ambienti e dando suggerimenti su come esplorarli, così come gli edifici in cui si trovano, sono attinenti all’argomento trattato e sono consistenti con l’esperienza dell’utente, in quanto si tratta delle figure con cui usualmente il docente interagisce nella vita di tutti i giorni. Inoltre, gli argomenti, le problematiche e le situazioni affrontate sono analoghe a quelle in cui incorrono quotidianamente gli utenti cui il kit si rivolge.

L’ambiente formativo sull’istruzione domiciliare si pone come un potenziale strumento per provvedere alla formazione di tutti i docenti della scuola dell’obbligo che si occupano, o che potrebbero dover occuparsi da un momento all’altro, di didattica domiciliare. Esso non è pensato come uno strumento sostitutivo di altri approcci formativi, ma come un ambiente interattivo facilmente fruibile e autoconsistente che fornisce in qualunque momento indicazioni teoriche e metodologiche che possono essere facilmente applicate nel proprio contesto.

Uno degli elementi a rendere unico questo ambiente è dato dal non essersi limitati a utilizzare un unico strumento di sviluppo, ma dall’aver utilizzato in modo combinato diversi programmi di creazione dei contenuti e di aver integrato in un unico ambiente i contenuti realizzati. Questo modo di procedere non è stato dettato dalla pretesa di voler inserire tutti gli ultimi ritrovati tecnologici, bensì dall’esigenza di offrire un’esperienza di apprendimento completa e adatta a un’utenza che, senza dover immergersi in un mondo virtuale, ha bisogno di percepire gli argomenti e il modo in cui sono presentati vicini alla propria realtà professionale.

Nello sviluppo di un corso in autoapprendimento o di qualsiasi altra innovazione didattica che abbia valore dal punto di vista formativo, infatti, oltre a seguire e applicare principi di progettazione supportati da evidenza scientifica, bisogna conoscere in profondità il contesto, l’utenza a cui ci si rivolge e occorre anche conferire all’ambiente sviluppato solidità pedagogica, con la consapevolezza di come una particolare approccio o teoria possa influenzare il processo di apprendimento.



Una schermata dell’ambiente in autoformazione.

Manuela Repetto e Luca Bernava