Parlato dialogico… immaginario fantastico

Presentiamo una parte del curricolo sperimentato nelle classi seconde del 3° Circolo di Siena. Il percorso è partito dall’esplorazione della lingua all’interno di un contesto sociale come il mercato (“I dialoghi al mercato”, Piscitelli 2007). Ai bambini è stata data la consegna di “ascoltare e di annotare cosa dicono le persone adulte mentre vendono e comprano”, quindi mentre dialogano fra loro. Dalla lettura del materiale prodotto dagli alunni, sono state ricostruite le situazioni comunicative. Abbiamo utilizzato alcune domande guida, che hanno consentito di ripercorrere attraverso il disegno e il racconto a voce le tappe dell’esperienza effettuata.

In classe ogni alunno a turno è intervenuto formulando una frase; dopo, attraverso una negoziazione collettiva, si è scelto il discorso che meglio era in grado di rispondere alla domanda guida. La frase è stata scritta dall’insegnante e poi dettata alla classe. In seguito sono stati letti i dialoghi raccolti al mercato e sottoposti alla correzione ortografica in modo collettivo. Successivamente i bambini che hanno raccolto il dialogo hanno raccontato come si è svolta la conversazione sulla base di quello che ricordavano. La parte orale è stata poi trascritta, in modo da rendere il dialogo comprensibile a tutti.

Dove non è stato possibile ricordare è stata utilizzata una strategia che ha rappresentato una prima apertura all’immaginario. Ci siamo chiesti: “Cosa potrebbe aver detto prima?”. I bambini hanno creato una conversazione immaginaria che poi è stata trascritta seguendo un criterio di coerenza e di successione logica. Sono stati loro stessi a proporre di raccontare: “Che cosa potrebbe essere accaduto prima?” e “Che cosa potrebbe essere accaduto dopo?” l’acquisto dei prodotti alimentari al mercato.

La situazione immaginata è stata riportata in una narrazione che, in alcune fasi, ha messo in moto una spontanea trasformazione del discorso diretto in discorso indiretto. I bambini hanno contribuito, a turno, alla narrazione della situazione immaginata ma verosimile, che è stata ricostruita a voce in modo collettivo e poi trascritta in modo autonomo. Abbiamo proseguito il lavoro con la ricerca e stesura delle ricette di pietanze cucinate dai clienti dei diversi banchi al mercato. In questo caso abbiamo scritto le ricette del ragù (preparato dalla signora anziana che ha comprato gli odori dall’ortolano) e la ricetta della fettina fritta (preparata dalla signora più giovane che ha comprato la carne e le uova al banco del macellaio).

In un secondo momento i bambini hanno deciso di chiedere ai genitori di cucinare insieme, a casa, uno dei piatti. Durante questo momento essi hanno trascritto i dialoghi dei familiari durante la preparazione. La produzione scritta del testo narrato dai bambini stessi con l’aiuto dell’insegnante ha richiesto anche un’attività di comprensione, sia in termini di sequenze da ordinare in modo logico e cronologico, sia in termini di contenuto. Abbiamo confrontato le situazioni comunicative spiate in casa, mentre i genitori cucinavano, con quelle trasmesse alla televisione durante un programma, in cui si presentavano ricette nel momento in cui venivano cucinate. In seguito sono state inserite alcune letture di appoggio ai dialoghi al mercato.

Dopo la lettura approfondita dei testi, i bambini hanno suggerito di immaginare dei venditori di cose fantastiche, non acquistabili in un mercato reale. Dalla discussione collettiva è scaturita una produzione di testi fantastici, attraverso la quale sono state messe in atto le abilità acquisite nella costruzione del testo orale e scritto, in termini di coerenze e sequenza logica.

Oltre ai testi narrativi ci siamo avvalsi di un testo iconografico, cioè del dipinto di Guttuso intitolato “La Vucciria”, utilizzato come stimolo per immaginare dialoghi fantastici che avvenivano fra i prodotti alimentari presenti nelle bancarelle.

Il lavoro sin qui descritto è stato svolto nel periodo di Carnevale, momento in cui l’insegnante di Arte e Immagine ha presentato le maschere della Commedia dell’Arte. I bambini hanno spontaneamente immaginato di inserire, nel contesto del mercato a Siena, Arlecchino e Pulcinella, facendoli intervenire secondo il loro specifico modo di essere, cioè come due “furbetti” che cercano di accaparrarsi qualcosa a basso costo. I bambini, anche in questo caso, hanno formulato una serie di ipotesi sullo svolgimento della vicenda e si sono accordati sull’ambientazione, sui personaggi e sulle azioni della parte iniziale. Vengono poi proposti due diversi svolgimenti e conclusioni della vicenda e di conseguenza differenti dialoghi fra Arlecchino Pulcinella e i venditori.

Scarica la presentazione multimediale dell’esperienza (25 MB).

Riferimenti bibliografici:
• M. Piscitelli, I. Casaglia, B. Piochi, “Proposte per il curricolo verticale”, Tecnodid, Napoli 2007.

Anselmi e Marzucchi