EXPERIMENTA 4 secondo me

[Francesca] La mattina del 29 settembre io e Arianna ci siamo recate, in compagnia della prof.ssa Roberta Flaminio e della Preside Micaela Ricciardi, presso il palazzo Medici-Riccardi a Firenze per intervenire alla conferenza di Experimenta 4 a proposito di “Scuola e apprendimenti non formali della scienza e della tecnologia”. La nostra presentazione riguardava un progetto di Arte Digitale che la scuola ha intrapreso lo scorso anno in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale, per la creazione di un’opera d’arte attraverso il mezzo tecnologico.

[Arianna] In particolare, io sono venuta a sapere del progetto soltanto tramite una circolare che fu letta molto rapidamente in classe durante una lezione, e per questo le fu data poca attenzione. Le parole “Arte Digitale” hanno però attirato la mia attenzione, e trattandosi per di più di un progetto singolare per un liceo classico, ho intrapreso una ricerca per avere maggiori informazioni. Ricerca che è durata qualche giorno, perché di questa circolare ero riuscita a segnarmi solo il numero, e associare quello al contenuto si è rivelato più laborioso del previsto. Finalmente sono venuta a conoscenza di quali professori di Storia dell’Arte gestissero il laboratorio, ossia il Professor Luca Calenne e la Professoressa Roberta Flaminio, e ho così potuto partecipare agli incontri, insieme ad alcuni dei loro studenti.

[Francesca] Naturalmente eravamo molto emozionate di portare il nostro lavoro al di fuori della scuola, per di più ad un convegno sulle modalità di insegnamento e l’applicazione pratica di esse. [Arianna] L’invito a partecipare ad Experimenta 4, inaspettato ma gradito, ha riportato la nostra attenzione su questo progetto che ormai noi studenti consideravamo concluso. Francesca ed io, che serbavamo un buon ricordo dell’esperienza, e che avevamo collaborato maggiormente con l’artista Lino Strangis, ci siamo offerte di presentarlo. Rinfrescandoci la memoria sugli incontri durante i quali avevamo lavorato all’opera, ci siamo preparate per la conferenza nel giro di qualche giorno.

[Francesca] Inizialmente abbiamo potuto assistere al dibattito tenuto dai docenti e presidi presenti e dallo stesso responsabile scientifico del progetto Experimenta, Luigi Berlinguer, in merito ai metodi di apprendimento informali e a come essi necessitano di essere integrati nella didattica quotidiana; successivamente siamo intervenute esponendo il nostro elaborato riscuotendo l’interesse dell’autorevole uditorio nei confronti del punto di vista di due studentesse liceali che potevano, forse ingenuamente, aprir loro una finestra sull’ “apprendimento informale”. In principio temevamo di essere inadeguate al contesto, ma poi abbiamo constatato che la nostra era un’importante opportunità da cogliere: quella di mostrare a presidi e docenti ciò che gli studenti del presente si aspettano dalla scuola, e ciò che i futuri fruitori del nostro sistema scolastico meriterebbero di sperimentare.

[Arianna] Questa nostra esperienza nel mondo dell’arte multimediale ci ha fornito infatti la possibilità di guadagnare conoscenze nel campo del “digitale” che sono difficilmente associabili con l’idea consueta di un liceo classico. L’opportunità dataci dallo studio di questo programma, che abbiamo imparato ad utilizzare con facilità anche grazie all’entusiasmo per il progetto, ci ha consentito di intravedere l’ampio potenziale di simili software nell’ambito dell’istruzione umanistica impartita in un liceo.

[Francesca] Il congresso ci ha permesso di valutare nuovamente il progetto, cogliendone tutte le sfumature e realizzando che aveva raggiunto scopi più ampi rispetto a quelli prefissati. La soddisfazione maggiore è stata presentare un’esperienza concreta che potesse esemplificare in maniera chiara ciò che per noi studenti e cittadini del futuro è fondamentale: acquisire conoscenze e appropriarsi di competenze.

Francesca Marchitiello e Arianna Binaghi