La formazione degli insegnanti nell’UE

Nei 27 Paesi dell’UE ci sono circa 6.250.000 insegnanti. Il loro compito è quello di aiutare gli alunni ad acquisire le conoscenze e le competenze di cui avranno bisogno in quanto cittadini e lavoratori. Essi fungono da mediatori fra un mondo in rapida evoluzione e gli allievi che sono sul punto di entrare a farne parte. In molti Stati membri è attualmente oggetto di revisione la preparazione degli insegnanti per i compiti cruciali che sono chiamati a svolgere nell’interesse della società europea.

In effetti, l’UE ha proposto misure per accelerare riforme che pongano in essere sistemi scolastici di elevata qualità, che siano tanto efficaci quanto equi; tuttavia i progressi compiuti si sono rivelati insufficienti per quanto riguarda il raggiungimento di obiettivi quali la riduzione del numero di alunni che abbandonano prematuramente la scuola, l’incremento del tasso di giovani che completano gli studi secondari superiori e la riduzione del numero di quindicenni con scarse capacità di lettura. Eppure esiste una stretta correlazione fra la qualità professionale degli insegnanti e i risultati degli alunni: la formazione degli insegnanti può essere uno strumento meno costoso per migliorare i risultati degli esami rispetto alla riduzione del numero di allievi per classe o al prolungamento dell’orario scolastico.

Peraltro i mutamenti verificatisi a livello dell’istruzione e nell’ambito della società comportano che gli insegnanti, oltre all’insegnamento di nozioni di base, si preoccupino dell’autonomia nell’apprendimento e svolgano un ruolo di coadiutori e di responsabili della gestione della classe, piuttosto che di formatori ex-catedra. Si tratta di nuovi ruoli che richiedono una formazione specifica in tutta una serie di tecniche e modalità didattiche, tanto più che le classi sono composte da giovani provenienti da contesti diversi con diversi livelli di capacità e di incapacità. Gli insegnanti sono tenuti a sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e a rispondere alle richieste di apprendimento dei singoli, senza dimenticare che possono anche essere chiamati ad assumere compiti manageriali o a livello decisionale a seguito della maggiore autonomia scolastica.

Va da sé che questi mutamenti comportano la necessità per gli insegnanti non solo di acquisire nuove conoscenze e competenze, ma anche di svilupparle in maniera costante. Per attrezzare il corpo dei docenti delle capacità necessarie per questi nuovi ruoli occorre disporre sia di una formazione iniziale di elevata qualità, sia di un processo continuo di perfezionamento personale che permetta loro di essere continuamente aggiornati attraverso una cultura della riflessione, mediante attività di ricerca e un impegno sistematico per lo sviluppo professionale continuo in tutto l’arco della carriera.

In conclusione possiamo dire che la formazione degli insegnanti è un fattore chiave per garantire la qualità dell’istruzione e migliorare il livello di istruzione dei giovani. Si tratta dovunque non solo di assicurare un adeguato sostegno finanziario alla formazione degli insegnanti, ma di garantire che tutti gli insegnanti possiedano le conoscenze, le attitudini e le capacità pedagogiche necessarie per svolgere il loro compito in maniera efficace; è necessario non solo sostenere il carattere professionale dell’insegnamento, ma occorre anche promuovere una cultura della riflessione e della ricerca nell’ambito della professione.

Mario Reguzzoni