Discutiamo di valutazione dei docenti con Daniele Checchi

Il tema dell’intervista che pubblicheremo domani riguarda la valutazione dei docenti, le forme di incentivazione e le ipotesi di sviluppo di carriera. Questa intervista al professore Daniele Checchi si inserisce nel dibattito che la rivista sta conducendo sulla tematiche che riguardano la professionalità docente, il reclutamento, la formazione iniziale e in servizio dei docenti, lo sviluppo della carriera e il problema della valutazione. Sono questi i temi che Education 2.0 ha posto al centro dell’attenzione sin dalla sua nascita.

Il tema oggi all’ordine del giorno riguarda i due progetti sperimentali: quello del riconoscimento del merito premiato con una mensilità per i docenti che si fossero resi disponibili a sottoporsi alla valutazione e quello relativo alla sperimentazione sulla valutazione delle scuole collocate nella fascia alta della graduatoria.

Dai dati emerge che questa sperimentazione sia praticamente fallita non avendo trovato il consenso degli insegnanti: infatti, la quasi totalità dei collegi docenti l’ha respinta a larga maggioranza. Quindi il progetto solo in poche scuole sarà oggetto di sperimentazione.

Ci chiediamo se sia una ennesima occasione mancata per aprire un ampio dibattito sulla valutazione dei docenti, se non sia stata forse gestita male la comunicazione ministeriale oppure se l’intera questione sia stata mal posta mettendo insieme nello stesso pentolone la valutazione dei docenti, la valutazione del prodotto scolastico e la questione della premialità. Questi tre aspetti possono stare insieme o sarebbe forse stato più opportuno tenerli distinti, affrontandoli con strumenti e modi diversi?

Non ci sono dubbi: la questione del riconoscimento individuale del merito va distinta dalla valutazione del docente rispetto ai risultati di apprendimento raggiunti dallo studente. Il prodotto scolastico è il risultato di un processo di insegnamento-apprendimento su cui incide, oltre che il contesto materiale, l’azione collegiale del team docenti.

Altra cosa è riconoscere e valorizzare il profilo delle competenze professionali individuali possedute dal singolo docente che possono essere “incentivate” e “premiate”. E perché non attraverso una procedura concorsuale (una volta si chiamava merito distinto) che valuti il portfolio professionale (documentazione), discuta attraverso un colloquio le esperienze innovative e le attività di ricerca? Da chi deve essere valutato? Trattandosi di un docente/professionista la strada più seria è che venga valutato da un comitato di pari.

Insomma, la discussione è aperta ed è per questo che abbiamo voluto intervistare il professore Daniele Checchi, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale di Milano, esperto di problematiche legate alla valutazione.

Walter Moro