“Imparare ad imparare” per il successo scolastico e nella vita
Da tempo le scuole non hanno a disposizione i fondi sufficienti per la formazione in servizio dei docenti affinché affrontino nuove e complesse richieste (DSA, BES, piani educativi personalizzati) che comportano mirati interventi didattico-metodologici.
In questa difficile situazione, l’Associazione Italiana Maestri Cattolici (A.I.M.C.) di Massa-Carrara ha avviato gratuitamente una ricerca sulla metacognizione per aiutare i docenti a gestire gli alunni con difficoltà di apprendimento, specifiche o generalizzate.
Le attività hanno coinvolto sia alcuni soci dell’Associazione provinciale sia un discreto numero di docenti delle scuole dell’infanzia e primaria del 2° Circolo di Massa (MS). La finalità è stata quella di verificare la validità della Didattica Mentalista, partendo dagli studi del filosofo e pedagogista francese Antoine de La Garanderie (1920–2010) e noti in tutto il mondo come “Gestione Mentale”.
La Didattica Mentalista si propone di aiutare gli alunni in difficoltà rimuovendo gli “ostacoli” all’apprendimento. I docenti dovrebbero, infatti, sapere che per stare attenti, memorizzare, riflettere, comprendere, ragionare ed essere creativi è necessario utilizzare dei “gesti o operazioni mentali” che possono essere descritti in modo particolareggiato, come quelli di uno sportivo nell’atto di compiere un esercizio fisico.
Questo metodo metacognitivo comporta il superamento delle attuali metodologie improntate al “monismo pedagogico” che riconosce identità di sostanza e di genere tra il soggetto d’apprendimento e l’oggetto culturale. La Didattica Mentalista, infatti, considera l’apprendimento come il prodotto delle evocazioni auditive e/o visive e delle operazioni mentali che funzionano singolarmente o in un complesso rapporto di reciproca interazione.
Una metodologia di questo genere consente di spostare il baricentro dalle discipline all’alunno, inteso nella sua accezione ontologica (concernente la natura e la conoscenza dell’essere) ed epistemologica (la mente come oggetto di analisi scientifico-filosofica), realizzando appieno la formula “apprendere ad apprendere”, che rappresenta una delle competenze chiave europee.
Attraverso un “dialogo pedagogico”, l’insegnante promuove in ciascun alunno la presa di coscienza del proprio stile di apprendimento, che rappresenta il mezzo mentale con cui ciascun soggetto elabora le percezioni sul piano delle operazioni logiche semplici (apprendimento di nomi, simboli, parole, numeri, ecc.) e complesse (risoluzione di problemi, sintesi di letture, svolgimento di relazioni e argomentazioni, produzioni artistico-letterarie), rafforzando così la dimensione motivazionale e metacognitiva dell’apprendimento.
L’utilizzo del dialogo (secondo i principi dell’ascolto attivo di C. Rogers e T. Gordon) con funzione di indagine introspettiva conduce gli alunni alla presa di consapevolezza del proprio stile di apprendimento. Il docente insegna agli alunni a gestire le evocazioni (visive e/o auditive) in rapporto alle operazioni mentali (attenzione, riflessione, memorizzazione, comprensione, ragionamento e immaginazione) che costituiscono la struttura del pensiero umano.
La finalità è quella di sviluppare competenze trasversali fra le varie discipline in un’ottica metacognitiva, promuovendo la professionalità docente (“insegnare ad apprendere”), l’insegnamento di un metodo di studio (“apprendere ad apprendere”), la personalizzazione dell’apprendimento, la motivazione scolastica di tipo intrinseco e il conseguimento del successo formativo.
La sperimentazione, svolta per un triennio, ha dimostrato che la Didattica Mentalista può costituire per la scuola italiana un significativo contributo di rinnovamento metodologico, soprattutto in un momento particolarmente difficile e travagliato per i suoi operatori che, malgrado le critiche e gli scarsi riconoscimenti sociali ed economici, hanno sempre profuso impegno professionale accompagnato da senso del dovere e spirito di sacrificio.
Riferimenti bibliografici:
• A. de La Garanderie, “I mezzi dell’apprendimento e il dialogo con l’alunno”, Erickson, Trento, 2003.
• Sacchelli, P., “Il metodo metacognitivo della Gestione Mentale. Il pensiero di A. de La Garanderie”, Pendragon, Bologna, 2001.
• Sacchelli, P., “Prevenire e risolvere le difficoltà ortografiche con il metodo della Gestione Mentale”, Anicia, Roma, 2005.
Sitografia:
• www.didatticamentalista.it
• http://aimcmassa.myblog.it/
• http://www.maestrasilvia.it/
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Immagine in testata di Stuart Miles / Freedigitalphotos.net (licenza free to share)
Mariangela Angeloni