Cinque risposte

1) Ritiene che la lunga stagione della partecipazione ai processi decisionali nella scuola, che nel 2000, con il DPR n. 275, ha ricevuto un nuovo e determinante impulso con l’autonomia didattica e organizzativa, possa persistere con l’innesto di funzioni monocratiche attribuite al dirigente scolastico? E, in tal caso, quali sono le condizioni migliori per una potenziale “alleanza” dentro la singola scuola?

Non ritengo necessario né indispensabile portare avanti quello che il DDL “La Buona Scuola” vorrebbe spacciare per novità e per intervento necessario per riorganizzare la Scuola e/o promuoverla mettendola al passo con i tempi. Il DPR 275/1999 è ancora adeguato a sopportare le sfide del Terzo Millennio. Anche in Tribunale non esiste più il Giudice monocratico! Invece è necessario e indispensabile cambiare gli Organi Collegiali, normati da una legislazione antiquata e non più conforme alla realtà attuale.

2) Come dovrebbe essere strutturato, a suo avviso, il soggetto responsabile dell’azione educativa (insieme dei docenti che hanno responsabilità di una singola classe, cioè il consiglio di classe) per rispondere all’esigenza di lavorare, sostenere, stimolare e costruire basi di com-petenze solide, capaci di innestare in prospettiva saperi sempre più specializzati per gli studenti? Potrebbe essere questo l’unico interlocutore adeguato di un Ds che deve provvedere a gestire l’organico funzionale, auspicando e garantendo nuove assunzioni, ma anche ridimen-sionamenti di organico?

Anche per questo quesito rispondo che le norme vigenti sono molto chiare e non abbisognano di ulteriori modifiche. Cito: d.lgs 59/1997; d.lgs 59/1998; dpr 275/1999; d.lgs 165/2001; Legge 53/2003; Legge 2 aprile 2007, n. 40; d.lgs 150/2009; dpr 87, 88, 89 del 2010; Per non parlare dei dpr sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche. A cominciare dal primo, il dpr 18 giugno 1998, n. 233 e il dpr 20 marzo 2009, n. 81. Si può anche citare il d.lgs 297 del 1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione) ma solo per le parti rimaste ancora in vigore. Le regole che definiscono il ruolo del dirigente scolastico ci sono! Le regole per collegare la scuola al territorio ci sono e sono fatte bene … anche perché sono nate da un confronto e da una condivisione democratica e sensata. Non c’è bisogno di aggravare la scuola con una “nuova” riforma!

3) Dalla lettura del disegno di legge, relativamente alla figura del preside, ha riscontrato ridondanze rispetto ad attribuzioni e strumenti che già esistono? Ha riscontrato elementi di buon senso che possono essere realizzati anche da subito, vista la legislazione vigente? Ha riscontrato funzioni che non si aspettava e che non ritiene pertanto attribuibili a un preside così come è oggi e come si configura ancora nel testo della buona scuola? Ha riscontrato elementi non accettabili per l’idea che lei, nello svolgimento del suo lavoro, si è fatto dei compiti di un dirigente?

Questo ruolo che il ddl “la buona scuola” vuole ridisegnare per promuovere la professionalità, le competenze e quant’altro del ds è oltre che inutile anche anticostituzionale. Questo nuovo spacciato per indispensabile mi dà tanto l’impressione di una svolta autoritaria che non sta proprio bene in una società democratica.

4) Ritiene che la novità del piano triennale dell’offerta formativa – al di là della troppo generica espressione “volto a potenziare e valorizzare le conoscenze e le competenze degli studenti e l’apertura della comunità scolastica al territorio”- possa offrire una prospettiva valida per lo sviluppo dell’autonomia della scuola? E, in tal caso, quali sono gli strumenti necessari per l’attuazione di una programmazione triennale dell’attività didattica?

Se la scuola è autonoma, perché dall’alto si devono dare direttive? Ogni istituzione scolastica sa quando deve cambiare il proprio POF, ossia il proprio piano dell’offerta formativa. È gravissimo quello che vuole fare il governo: dettare leggi organizzative ad una istituzione autonoma!

5) La novità della scelta, da parte del Ds, dei docenti da assegnare all’organico dell’autonomia, con la proposta di incarichi di docenza agli iscritti negli albi territoriali di nuova istituzione, sarà in grado di trovare una rapida attuazione nel quadro dell’attuale sistema dei reclutamento del personale docente?

Il reclutamento dei docenti si fa per concorso ed è competenza esclusiva del ministero (stato) regolamentare il reclutamento e la prassi concorsuale. Che il governo spieghi che cosa significa organico funzionale e, prima di proporre nuove leggi, si confronti su tutta la normativa vigente, se non altro per non riproporre doppioni e doppioni sicuramente peggiorativi dell’esistente.

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Immagine in testata di forwardline.com

Biancamaria Valeri