Le news delle reti CTP: uno strumento importante

Se avessimo avuto bisogno di una conferma della validità del nostro punto di partenza (nostro, quello della comunità che sostiene e contribuisce alla scrittura di Education 2.0) sarebbe bastato ascoltare le scuole che, ancora il mese scorso, hanno dato vita all’appuntamento annuale, presentando a Firenze esperienze e riflessioni: esiste una scuola attenta al bisogno di apprendere che, con intelligenza e rispetto del suo ruolo istituzionale e di quanti le si rivolgono, sostiene coloro che la frequentano nella scoperta del mondo e nella ricerca dei luoghi in cui collocarsi per partecipare e contribuire al “bene” della più larga comunità sociale.

Ma la conferma della nostra ipotesi ci ritorna ogni volta che constatiamo quanto di nuovo le scuole producono proprio nei punti e nei luoghi in cui l’impegno istituzionale appare più lontano, meno capace di dare soluzione a problemi, che pure appaiono con assoluta evidenza.

Cinque anni sono serviti al MIUR per mettere a punto il Regolamento applicativo di quanto disposto dal comma 632 della legge 296/2006 relativo all’istituzione dei CPIA, cinque anni in cui si è ragionevolmente sperato che finalmente il diritto all’apprendimento per tutta la vita diventasse realtà anche nel nostro Paese.

Non si tratta di esprimere delusione di fronte al testo finalmente varato, ma di misurare la timidezza e parzialità delle soluzioni proposte in relazione a quanto, nel corso degli anni, tutti quelli che operano in questo importante settore dell’istruzione della formazione hanno già prodotto e continuano, con efficace creatività, a offrire agli adulti, giovani e meno giovani, italiani e stranieri che si presentano ai CTP e ai serali. Questo impegno diffuso continua a produrre risultati, che vale la pena documentare. Sono testimonianza di questo lavoro le reti di scuole EDA (CTP e serali) che sono nate e si sono affermate come sedi organizzate di studio, proposta e confronto, attraverso la diffusione di news dedicate, anche dopo la scomparsa di alcuni dei punti di riferimento istituzionali, per esempio gli IRRE.

Negli anni continuano, infatti, a mostrare attenzione alla specificità dell’apprendimento degli adulti, all’acquisizione e valorizzazione di nuovi e vecchi saperi, ma anche alla necessità di interagire con le realtà locali in cui vivono le diverse tipologie di utenze che non possono, non devono essere inquadrate sic et simpliciter nella scuola dei ragazzi e giovani “in età”.

La ReteCTPNews dedicata all’analisi del Regolamento del 4 ottobre 2012 relativo all’istituzione dei CPIA e dell’accordo del 7 agosto 2012 (Accordo Quadro) tra il Ministero dell’Interno e i MIUR per attuare il DPR 179/2011 in materia di “accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato”.) permette di cogliere il punto di vista degli addetti ai lavori su tutta la materia.

Scarica il pdf ReteCTPNews.

Vittoria Gallina