Joint (ad)venture music conference: la musica tra i banchi di scuola.

Dal 19 aprile al 22 aprile 2017 si è svolta la Conferenza europea ed internazionale JOINT (AD)VENTURE MUSIC organizzata dal Dipartimento di Pedagogia Musicale dell’Università di Salisburgo (Austria). L’evento ha coinvolto oltre 350 docenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo e ha riguardato eventi culturali, workshop e gruppi di lavoro, presentazioni di ricerche universitarie e di buone pratiche sulle arti espressive (danza, musica, canto, scrittura creativa), sulle metodologie innovative per l’educazione musicale e per l’interdisciplinarità, sui curricoli internazionali e sui programmi di finanziamento per iniziative scolastiche e universitarie sul teatro musicale, sulla musica per gli alunni diversamente abili, sulle orchestre e i cori nelle scuole, sugli approcci multimediali per la performance musicale.

Dalla visita ad una scuola (“Musisches Gymnasium”), dalla partecipazione ai concerti degli alunni (St. Peter’s Abbey – Girls’ Choir and Chamber Orchestra of Musiches Gymnasium Salzburg; Solitär of Mozarteum University – Concert of Salzburg Pre-College Students; Andreas Martin Hofmeier and his Tuba Class of Mozarteum University and the Recorder Consort; the BBB “Pluskurs Big Band”) inseriti nel programma culturale e didatticoo nelle pause pranzo (Lunch Concert: BORG Gastein Choir & Band e Lunch Performance: danceLab Musisches Gymnasium) è emerso che il miglior approccio per avvicinare le nuove generazioni alla teoria musicale è quello dell’apprendimento pratico della musica, Learning by Doing dei Metodi Attivi Europei, con opportuni adattamenti alla disciplina e al contesto classe.

Gli stili musicali proposti dovrebbero essere molteplici, si parte da un insegnamento approfondito delle basi della musica colta per sperimentare con la voce, gli strumenti e il corpo, la musica pop e quella contemporanea, la musica etnica e quella elettronica.

Dalle relazioni sulle biografie musicali è emerso che non esiste un apprendimento informale della musica. Ogni tipologia di apprendimento musicale, all’esterno o all’interno della scuola, è significativa. Si può dunque esplorare e utilizzare il Learning Lives Approach, che riguarda tutte le esperienze di vita dell’alunno e del docente, interpretate come significative e da porre in relazione fra loro. Relazione, collaborazione e riflessione sono le risorse che rendono l’apprendimento musicale visibile, significativo e condiviso.

Solo mettendosi in sintonia con gli alunni, con il loro vissuto musicale, con i loro paesaggi musicali digitali si possono promuovere apprendimenti musicali significativi e attuali. L’apprendimento musicale è creativo se vi è un impegno musicale e cognitivo da parte dell’apprendente per ricomporre ed essere co-autore di un’esperienza artistica.

La co-costruzione, la reciprocità, la risonanza “emotiva”, il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie storie e delle proprie mobilità e dei propri viaggi, carichi di esperienze interdisciplinari, sono le cifre del continuare a conoscere e ad arricchirsi.

La relazione avviene anche tra pari, nel gruppo classe e nel tutoring, con particolare riferimento all’apprendimento strumentale e corale, si costruiscono strategie ed esercizi (duetti, gioco del direttore d’ensemble e d’orchestra, canoni, brani polifonici) dove emerge l’aiuto e la reciprocità della responsabilità dell’esecuzione.

La relazione è anche alla base della comunicazione tra gli insegnanti, si propongono diversi modelli di insegnamento musicale, ma il più efficace è quello basato sulla collegialità e sulla capitalizzazione delle professionalità: il team teaching. Insieme all’insegnante, al genitore e al gruppo classe vi è un altro insegnante: l’ambiente. Il mondo che ci circonda ci arricchisce ed è fonte di ispirazione fin dalla prima infanzia sia per la musica vocale (Reggio children Approach), sia per la musica strumentale (campi estivi sul metodo Colourstrings) sia per il teatro musicale (Collaborative Creative Approach in a SummerOpera Camp Program).

La relazione con le nuove tecnologie è un approccio cognitivo, sociale, emotivo, interattivo e di ricerca fin dall’infanzia, avviene per prove ed errori (Trial and Error Approach) per poter comporre e creare una storia da drammatizzare e/o un canto in diverse lingue, con diverse tipologie di accompagnamento e di armonizzazione, utilizzando diversi stili musicali (appIncredibox). Per comporre si usano le nuove tecnologie. Per improvvisare si usano gli strumenti musicali, le conoscenze tecniche e le nuove tecnologie. Anche l’improvvisazione con gli strumenti musicali e sul pianoforte è ricerca artistica (ArtisticInterpretation and Piano Improvisation Pedagogical Approach): si creano melodie ed armonie, note di ancoraggio, si analizza il ritmo e si sperimentano tecniche di ricomposizione sia per la musica colta sia per la popular music. La ricomposizione diventa oggetto delle lezioni in classe e gli alunni si sentono coinvoltinell’analisi, nella discussione sulle scelte, nella proposta di nuovi interventi.

Nella storia della musica, già dal periodo barocco, la composizione era un esercizio creativo ed artistico integrato nella musica pratica (Johann Sebastian Bach e nel periodo classico Leopold Mozart) e si concretizzava sul modello dell’insegnante. Si partiva dalla conoscenza e dall’imitazione dei brani musicali e delle tecniche esecutive sullo strumento (Metodi Colourstrings e Suzuki), si sperimentavano idee musicali con l’improvvisazione e attraverso annotazioni e correzioni sulle partiture, si eseguivano gli esercizi di composizione in pubblico e si ricomponevano nuovi brani musicali. L’apprendimento musicale avviene anche attraverso il gioco (Ludic Approach) sia nella pratica musicale, sia nello studio della teoria musicale, sia con le apps tecnologiche.

Per apprendere uno strumento si gioca con la ritmica Suzuki che prelude alle tecniche esecutive di diversi strumenti musicali, per apprendere il nome delle note e i valori musicali si gioca con il solfeggio cantato usando il movimento corporeo nelle attività creative del metodo Dalcroze, per educare al canto si gioca con la solmisazione del metodo Kodaly. Si utilizzano giochi di squadra per individuare, attraverso i linguaggi non verbali, artistici ed espressivi, le caratteristiche della musica e i parametri del suono, le diverse scale musicali, gli accordi e le variazioni armoniche. Per apprendere le storie del teatro musicale e i copioni dei musical e delle opere si gioca ai travestimenti per interpretare i diversi personaggi dell’opera, si creano “statue viventi” e posture creative che rappresentano le caratteristiche dei protagonisti, si drammatizzano scene, si ricompongono le storie attraverso la scrittura creativa, si sperimentano brani di assieme.

Per apprendere, riconoscere e discriminare suoni, profili melodici e timbri dei diversi strumenti musicali gli alunni prediligono le apps tecnologiche dall’interfaccia ludica e colorata, con possibilità di acquisire punteggi, di fare piccole competizioni e di scoprire sorprese musicali alla fine di un percorso.

Concludendo l’esperienza è stata, per tutti, molto significativa ed arricchente, sul piano del confronto fra le metodologie didattiche usate nei diversi Paesi europei ed extra-europei per l’insegnamento della musica, sul piano umano per le molteplici occasioni culturali e ricreative di partecipazione collettiva con insegnanti ed esperti, ma anche con alunni di diverse età e diverse scuole. Questa mobilità mi ha fornito spunti per una prospettiva pedagogica interdisciplinare e interculturale, che tiene conto delle molteplici esperienze di tutti e di un ventaglio di possibili collaborazioni per nuove avventure musicali.

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Benedetta Toni