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Musica a scuola e metodo Orff

Pubblicato il: 10/05/2016 12:52:43 -


Alcune riflessioni sull’Orff-Schulverk nella programmazione della didattica della scuola primaria in funzione di un curricolo scolastico verticale
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È importante premettere che l’OS non è un ‘metodo’ facilmente praticabile, sia pure dopo una certa fase di preparazione, da chiunque abbia una formazione musicale più o meno elevata. Non è un ‘libro di testo’ che un pur valente insegnante di educazione musicale possa adottare tout court. È piuttosto una linea pedagogica che ha alla base innanzitutto una forte integrazione della musica con l’attività motoria espressiva e coreutica e – più in generale – un’estesa interdisciplinarietà, che implica nel percorso educativo tutto ciò che può dar spunto a un’azione musicale o che con la musica sappia integrarsi ‘naturalmente’. In primo luogo è dal corpo nel suo complesso che nasce l’esperienza musicale, ritmica, verbale, vocale e motoria, esprimendosi in tutte le forme che il potenziale creativo ed espressivo di un bambino è in grado via via di affrontare, attraverso percorsi di improvvisazione e composizione elementari, utilizzando anche oggetti e strumenti didattici che del corpo siano, inizialmente, una sorta di estensione.

La prima condizione per l’inserimento dell’OS nella programmazione didattica è quindi la formazione di docenti esperti di tale complesso itinerario, che richiede approfondite competenze pedagogiche, musicali, motorie, vocali, forte capacità di condivisione e conduzione, di stimolo e coordinamento del potenziale creativo dei bambini, di pronto adattamento alle dinamiche di gruppo, di gestione di procedure d’improvvisazione e composizione collettiva, e via dicendo. Un’insegnante – in altre parole – che non si affidi a ‘un libro’ ma sappia diventare il ‘metodo’ di se stesso, continuamente elaborando, reinventando e reinventandosi in funzione del gruppo-classe con cui si trova a operare. Un modello d’insegnante in cui mi piace ravvisare uno stampo culturale di tipo ‘rinascimentale’.

In un curricolo verticale, il modello di attività schulwerkiana andrebbe inserito a partire dalla scuola dell’infanzia, trovando un punto di intersecazione e di fusione con attività sul modello gordoniano provenienti dal nido, per proiettarsi, dalla primaria, fin verso l’area della secondaria inferiore: considerando che tali attività, a livello neuroscientifico, predispongono egregiamente le strutture mentali del bambino e il suo pensiero musicale anche all’approccio con uno strumento d’arte.

A questo proposito, per uno svolgimento adeguato dell’attività orffiana, non va dimenticata la necessità di dotarsi di un adeguato strumentario didattico, sia ritmico che – in particolare – a barre intonate (strumentario Orff): sempre che i limiti di spesa, le stringenti norme regolamentari e – a volte – convenzioni obbligate con fornitori che offrono oggetti appartenenti più all’area del giocattolo che dello strumento musicale, possano consentire di dotarsi di una strumentazione di tipologia e qualità idonee.

Allo stato di cose, là dove un Istituto comprensivo volesse, in autonomia, introdurre strutturalmente l’OS, la prima e determinante esigenza risiederebbe comunque nel reperimento di docenti in grado di gestire questo modello pedagogico-musicale. Reperimento non così frequente all’interno della scuola ma più ampiamente attingibile rivolgendosi al terzo settore, col quale però, in questa fase legislativa, è diventato problematico collaborare. Un intelligente sistema integrato di sussidiarietà che consentisse coesistenza e reciprocità equilibrate fra Istituzione e Territorio aprirebbe la strada anche a un più diffuso ricorso didattico alla linea pedagogica dell’OS.

Per approfondire:

G. Piazza, Orff-Schulwerk – Musica per bambini, edizione italiana elaborata sulla base dell’opera didattica di Carl Orff e Gunild Keetman, Milano 1984 S. Cucchi,

“Il ‘sistema’ cervello e e l’apprendimento musicale del bambino”, OSI-MKT, Brescia 2015- in collaborazione con G. Piazza per un confronto con alcune pratiche dell’Orff-Schulwerk Italiano.

Altre pubblicazioni di G. Piazza

Giovanni Piazza

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