Vi presento i nostri migliori robot

Nei giorni 24, 25, 26 e 27 giugno 2013, anche se per noi della secondaria di primo grado le attività didattiche sono terminate, mi sono recato a scuola insieme a due miei compagni, con loro ho riordinato un kit di robotica e ho utilizzato quest’ultimo per costruire un nuovo robot.

Inoltre con qualche difficoltà ho aggiustato alcuni robot che erano stati da noi costruiti durante questo anno scolastico ma che col tempo avevano perso qualche pezzo e parte della programmazione.

Tutto questo è avvenuto nella classe di scuola dell’infanzia con la quale da anni collaboriamo. Per i bambini la scuola non è ancora finita, quindi a loro abbiamo fatto vedere tutti i nostri robot “migliori” che presenterò anche qui.

Per esempio il nuovo robot “braccio meccanico” possiede delle manopole girevoli, riesce a prendere le palline che si trovano su un “piedistallo”, può muoversi con una programmazione e può essere gestito via cellulare.

I bambini, entusiasti, hanno seguito tutto con interesse, anche perché la dimostrazione è stata molto semplice e ha consentito di capire i vari movimenti.

Ai bambini è piaciuta anche la corsa che abbiamo fatto fare a due robot che dovevano seguire una linea: tifavano per il robot più leggero perché avevano compreso che era più veloce. A loro è piaciuto molto pure il robot più pesante, che hanno visto come possente.

I piccoli hanno azionato alcuni robot mediante dei pulsanti.

Un altro robot che abbiamo mostrato loro è quello che va a energia eolica, cioè ha pale che girano grazie al vento e in questo modo il robot si ricarica; infine, girando una manopola, si accendono le luci.

I bambini hanno poi costruito dei robot con i pezzi lego: si sono organizzati in 3 gruppi da 4, hanno costruito un ingranaggio capace di muovere un motore che girava l’oggetto a destra o a sinistra e due macchinine, una piccolina molto stabile ed equilibrata, l’altra un po’ più grande alla quale però si staccavano ogni tanto i pezzi.

Durante questi giorni ci siamo occupati soprattutto del tilted twister, un robot che grazie agli algoritmi di rubik riesce a risolvere il suo cubo utilizzando un braccio robotico capace di girare le parti del cubo; una base rotante e un sensore di colore sono capaci di differenziare i diversi colori delle facce.

Poi abbiamo provato a fare una programmazione per un’altra gru in grado di prendere delle palline più piccole (la programmazione è un programma, messo sul robot, che dice ad esso cosa fare) e utilizza il sensore di contatto per iniziare il gioco; la costruzione di questo robot è stata molto lunga perché molto intersecata e difficile da realizzare, infatti ci sono volute più di 10 ore (non consecutive).

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Francesco Priore