Verso la maturità atipica

Non facciamone un dramma, la traccia per la maturità, quest’anno, potrebbe anche essere unica nell’improbabile caso di uno scritto.

Il tema dell’esame che viene periodicamente ricordato per gran parte della nostra vita dovrà riguardare proprio quello che ci è accaduto. La vita non influenza solo l’arte (e viceversa) ma influenza moltissimo anche il percorso degli studi e le tappe sulla strada della conoscenza.

E, in questo 2020, per le ragazze e i ragazzi che hanno diciotto anni il tema di maturità avrà, poi, per sempre come titolo il virus e la pandemia: quello che è capitato, il modo come hanno reagito, come hanno reagito le loro famiglie, com’è cambiato, se è cambiato, il loro rapporto con lo studio, con la paura, con i valori della società in cui vivono.

Il virus non è un nemico che ha portato una guerra, non è stato creato in un laboratorio della Spectre, è un evento della natura che attraversa il loro esame più importante e mette la data sul loro diploma; per combatterlo ci vogliono molti laureati in varie discipline e molto coraggio da parte di tutti. Ed è questo quello che racconteranno quando tornerà loro in mente l’esame del 2020.

Perché “le storie – come scrive Chaim Potok – sono la memoria del mondo”.

Ecco questa volta il tema dovrà somigliare terribilmente a un racconto, dovrà averne la struttura e l’agilità… così quasi mezzo milione di racconti usciranno dalle nostre scuole per testimoniare quello che è successo in questa minuscola parte di mondo dove il virus ci ha colti di sorpresa, spezzando vite, prosciugando il lavoro di tanti e richiedendo sacrifici piccoli e grandi.

E se non ci sarà una prova scritta ricordiamoci che la narrazione orale è sempre stato un grande patrimonio immateriale di questo Paese, che vale la pena di coltivare come costante della vita sociale per tutte le generazioni.

Una gigantesca onda narrativa per dare conto delle varie reazioni che abbiamo avuto  e se, da isolati, abbiamo chiuso o lasciate aperte le nostre menti, per descrivere di come tutti siamo rimasti senza fiato e di come molti non l’abbiano più ritrovato.

Racconti sulla giovinezza e la vecchiaia, sulla vita e sulla morte, due temi questi ultimi che, per essere affrontati, necessitano di una buona dose di maturità.

Per una volta, dunque, un unico tema, tra riflessione e racconto, il più difficile che sia mai capitato da molto, molto tempo a una generazione di giovani vissuta in pace.   

Giuseppe Fiori