Pinocchio 3000 e il biovitalismo

Da direttore di doppiaggio so che i talent (personaggi famosi che non sanno doppiare) sono una iattura: consegnano al presente un “doppiatore” che traina le vendite ma condannano l’opera nella storia quando qualcuno vorrà rivedere il film fra qualche anno con la stella di turno appannata. Con Pinocchio 3000 o P3K quella volta mi è andata bene, il distributore mi ha suggerito Platinette e l’intelligenza dell’uomo di spettacolo che si è ispirato addirittura allo stile della famosa doppiatrice Lattanzi per il personaggio della fatina, in America coperto da Woopy Goldberg, ha ottenuto un buon risultato. Per la precisione di quel film ero direttore artistico e ho scelto Massimo Corvo come direttore.

Lo scopo di questo breve intervento, mi scuso quindi per la mancanza di approfondimento, è prendere spunto da P3K commentandolo alla luce del Biovitalismo: neologismo che ho coniato per definire un positivo indirizzo di vita e che ho presentato per un intervento a toni forti nel “Dialogo di Teofanos sugli acceleratori di vita” (“Ai margini del caos: fenomeni di autorganizzazione in scienza, arte e umanesimo”, Firenze 20 e 21 novembre 2008 – Palazzo Strozzi, Sede Vieusseux, Sala Ferri organizzato dal caro amico Paolo Manzelli dell’Università di Firenze) e per il quale ho aperto un gruppo su Facebook.

Ho creato il gruppo e inserito la definizione di base, pubblicato il testo della conferenza e poi non ho più insistito con messaggi, commenti o altro. La ricerca di una consapevolezza più sottile e di un diffuso piacere di vita sono in piena contraddizione con le imposizioni egoiche dei propri pensieri o desideri, ma attendendo semplicemente che qualcuno mi ponesse domande sul Biovitalismo; ho scoperto con sorpresa che molte persone si aspettano che anche le idee vengano loro imposte! Imporre idee o ideologie che devono invece sbocciare come fiori, sia su prati incolti che ben curati, è esattamente contrario rispetto ai principi del Biovitalismo. Non è un concetto da poco se pensate a quanti morti nella storia in nome delle ideologie. “Il Biovitalismo definisce una nuova dimensione etica del piacere dell’esistenza, cercando di ricreare costantemente quegli stati d’animo illuminati che normalmente sono confinati ai momenti nei quali si esprimono l’amore o l’amicizia.

Se quei rari momenti, acceleratori di vita, che esaltano la nostra esistenza, si trasferiscono più frequentemente nel nostro vivere quotidiano, tutta la società ne trarrà vantaggio, oltre ovviamente al dilatarsi della nostra gioia personale”. Ringrazio il caro amico Massimo Pregnolato dell’Università di Pavia per aver inserito testualmente questa definizione nel suo articolo “Biodiversità del Corpo Fisico Umano” pubblicato sull’International Journal of Anthropology.

L’uso distorto delle ideologie ci porta ai concetti di Bene e Male che Pinocchio deve assolutamente definire per armonizzarsi con la vita. Secondo il Biovitalismo il Bene e il Male sono tali fino a prova contraria! A livello personale è più facilmente comprensibile: fatti che oggi giudichiamo positivi o negativi prendono un altro valore ripensati a distanza di anni o alla luce di folgoranti esperienze “casuali”. Rubo una frase allo Zadig di Voltaire: “il caso non esiste, tutto è prova o punizione, ricompensa o Provvidenza”.

Ma dal punto di vista legale? Nel Dialogo di Teofanos ho toccato questo argomento, anche Pinocchio deve definire il senso della giustizia terrena. Il sistema legale di ogni cultura all’apparenza è perfetto, stabilisce giusti paletti etico/comportamentali ai fatti umani. Dov’è la falla?

Nel “chi controlla i controllori”. Per ragioni economiche e di potere personale di avvocati e magistrati nello specifico della nostra organizzazione giuridica il primo grado di giudizio è monocratico (un solo giudice): se uniamo l’indipendenza di potere della quale un giudice è investito al fatto che i “bravi” avvocati sono quelli che con una scusa o con l’altra sono in grado di entrare in contatto privato e personale con un giudice… l’equanimità di giudizio salta. Un giudizio collegiale già dal primo grado (con 3 giudici di procure diverse collegati e tenuti a distanza con i mezzi tecnici di oggi) è più costoso certo, ma quanto spenderà un onesto per difendersi da un primo grado di giudizio scorretto e corrotto? Torniamo a Pinocchio: nasce da un gesto d’amore, Geppetto è accelerato verso di lui da questo sentimento. Lo sopporta, lo perdona, lo rimbrotta, lo insegue, lo redime. Viviamo l’umile vita di questa figura con affetto perché nonostante non sia ricco e famoso (le ambizioni popolari di oggi che a torto o ragione una volta erano confinate a un minor numero di persone. Poiché questi desideri – che non giudico ma abbandono – sono sbilancianti, c’è una massa che ambisce cose che non potrà mai matematicamente raggiungere…), lo percepiamo come un serio ed efficace punto fermo, una luce equilibrata che accettando il dolore dell’esistere, lotta per tenere fermo l’acceleratore di vita dell’amore (attenzione: non lotta contro il dolore dell’esistere!).

Da parte sua Pinocchio tenta di farsi accelerare da falsi amici e si allontana presto dalla figura paterna che in questo caso si rivelerà buono ma avrebbe potuto incontrare dei buoni amici e avere un padre tiranno. Ecco perché i Comandamenti cristiani recitano: ONORA il padre e la madre e non AMA il padre e la madre. Perché la saggezza di Dio o degli antichi se preferite vi dà la scelta, in presenza di una famiglia negativa, di farvi accelerare da amici migliori dei vostri genitori!

La fatina e il grillo parlante sono due elementi che possono rendere meravigliosa la vita di tutti noi. La fatina è il mistero insondabile che ci circonda, ma che funziona! Il grillo parlante è il riflesso della voce della coscienza che ci giunge dalle persone logiche che sanno amare senza pretendere nulla in cambio e che sanno trarre una giusta esperienza dalla vita. Parliamo del grillo. Se scrivo “burattino il Pinocchio divertirsi amava” voi, dopo avermi dato dell’ignorante, risistemerete subito la frase “il burattino Pinocchio amava divertirsi”. Per fare questo non avete ragionato in termini grammaticali, avete seguito un desiderio interno di ordine che ha eliminato il caos dalla frase (concetto di Giovanni Paolo Cantoni, Dottorando di Storia a Pavia). Passiamo a Scamboli (mangiafuoco). Chiunque voglia convogliare le masse per fini utilitaristici o di potere ha bisogno dell’autenticità degli acceleratori di vita dell’amore e dell’amicizia, grazie ai quali, in nome di radiosi obiettivi futuri, sacrificare le splendide centrature nel presente alla Geppetto. Non è un caso infatti che San Tommaso arrivi a definire il male come eccesso di bene: la buona e santa parsimonia diventa verminea avarizia, la severità di un buon padre diventa crudeltà. Ecco perché paradossalmente nello stato ideale nessuno dovrebbe desiderare di essere messo a capo degli altri e i governanti dovrebbero essere tirati a sorte, perché nessuno dovrebbe aver voglia di compiere atti di natura generale arrecanti danni certi a qualche minoranza spesso innocente.

Torniamo alla fatina. Vediamo tutt’ora rappresentate le opere di Shakespeare e di altri grandi autori del passato che sono intessute con i fili sottili e quasi invisibili della fede, della magia, dell’irrazionalità razionale. Nella produzione moderna abbondano le storie che analizzano in dettagli microscopici ogni sorta di nefandezza e perversione umana tipo: come ragiona un serial killer!

Oltre a queste storie, auspico che gli autori scrivano testi mesmerici e che si diano degli spettacoli nei quali, attratti da una trama in comune inconsciamente scelta, gli spettatori abbiamo modo di comunicare fra di loro dopo lo spettacolo affinché l’acceleratore dell’amore dell’arte non smetta di vibrare diventando acceleratore d’amicizia. Dopo un concerto di musica ad esempio c’è una altissima accelerazione, ma si tende a dissipare questa forza tornando in fretta a casa o rinchiudendosi con i soliti amici, ma non si pensa che lì, al nostro fianco, ci sono migliaia di persone che hanno condiviso con noi lo stesso piacere, le stesse meravigliose armonie che ci hanno fatto inneggiare insieme all’artista medium e magari ci litigheremo per uscire per primi dal parcheggio!

Alberto Olivero è iscritto al gruppo Pinocchio 2.0

Per approfondire:
• La scheda del film Pinocchio 3000

Alberto Olivero