Omaggio a Piero Angela, principe dei divulgatori e dei narratori di scienza

Riprendo a scrivere dopo la pausa estiva, e in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico, con un affettuoso tributo di gratitudine a Piero Angela, instancabile divulgatore e paladino della cittadinanza scientifica, scomparso lo scorso agosto a 93 anni, mentre era ancora attivamente impegnato a completare la sua ultima missione lavorativa, con l’energia e la voglia di fare degli esordi.

Il suo è stato un impegno di vita esemplare e infaticabile, “70 anni di comunicazione intelligente” e mai “barbosa” – come ha affermato il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, un impegno che lascia nel mondo della comunicazione scientifica una traccia indelebile, grazie alla capacità unica e impareggiabile  “di rendere accessibili argomenti scientifici e tecnologici apparentemente ostici e difficili”: con la sua grande empatia e simpatia Angela è stato in grado di carpire l’entusiasmo che gli scienziati hanno per la scienza e di farlo proprio per poi ritrasmetterlo agli spettatori.

Per lui, quarantenne giornalista del telegiornale e corrispondente RAI, fu un reportage sul programma Apollo, che portò l’uomo sulla Luna, a segnare la svolta: rimase affascinato dal centro di esobiologia della NASA e dalle ricerche che spaziavano dalle origini della vita alle telecomunicazioni. Così lasciò il telegiornale per occuparsi a tempo pieno di divulgazione scientifica, passando le notti a scrivere, leggere, riassumere con motivazione sempre più forte. Prima di tutto tanto studio – perché per poter spiegare bene ad altri bisogna prima aver capito bene – e poi un linguaggio semplice, stimolante e creativo. Un vero reporter della scienza!

Piero Bianucci, discepolo e amico di Angela, fondatore di Tuttoscienze, inserto di approfondimento de La Stampa, ha ricordato che  l’etica è stata la sua guida per tutta la vita e che il suo giornalismo scientifico è un giornalismo pedagogico, guidato cioè da un’idea morale e impegnato in un progetto di alta moralità, che ha come obiettivo la comprensione del mondo attraverso il metodo scientifico.

L’idea a cui  Angela ha lavorato negli ultimi anni è stata quella di fare incontrare gli studenti con grandi personaggi di ogni campo – scienziati, economisti storici, demografi, tecnologi e anche filosofi – e aprire con loro un dialogo sui temi più diversi del mondo moderno, pensando al futuro e suggerendo una direzione.

Il Politecnico di Torino ha accolto con entusiasmo il progetto e fatto da apripista, riunendo 400 studenti eccellenti, 200 dei corsi accademici e 200 segnalati dalle scuole superiori, disponibili a aggiungere ulteriori impegni al proprio curricolo. A seguire, il format del percorso è stato adottato anche dagli atenei di Roma e di Trento. Un’occasione per immaginare il mondo che verrà, orientare i giovani a un impegno attivo nel campo scientifico e intraprendere anche un percorso di formazione di una nuova classe dirigente, che possa prepararsi a essere parte attiva del cambiamento.

La convinzione di fondo è che soltanto una classe dirigente consapevole delle sfide che si giocano in campo scientifico, che ha rispetto per gli scienziati e i ricercatori e che apprezza riconosce lo sforzo dell’avanzamento della conoscenza, può essere adeguatamente attrezzata per il futuro che ci attende.

Decine di personalità di altissimo profilo e di ‘top player’ della scienza internazionale hanno accettato di partecipare a questi incontri e di interagire con i ragazzi e le ragazze; grazie alla registrazione i contenuti possono essere richiamati on-demand e raggiungere nelle scuole una più ampia platea di studenti. Un contributo originale e prezioso, fatto su misura per i giovani, ma anche fruibile in televisione per tutti:  un nuovo ciclo di programmi di mezz’ora, intitolati “Prepararsi al futuro”, su temi di scienza, economia, demografia (“la demografia è il problema dei problemi, perché se non ci sono le persone non c’è il paese”), scienze sociali e sugli scenari per il futuro dell’energia[1]. Tra gli esperti grandi vecchi come l’insigne farmacologo Silvio Garattini, il giurista Sabino Cassese, ma anche più giovani come Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della Filosofia contemporanea, professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, che ha smascherato parecchi meccanismi dell’infosfera, dell’acquario dell’informazione, dove qualcuno manovra occhiutamente l’informazione con segnali che vanno interpretati.

Piero Angela introduce e promuove il ciclo di incontri, rivolgendosi direttamente ai giovani con un messaggio di incitamento, che invita a non lasciar mai passare le opportunità e le sfide che sono alla nostra portata, a non accontentarsi, ma a puntare all’eccellenza:

“Cari ragazzi il nuovo secolo che stiamo vivendo è vostro, nel 2050, un anno che sembra così lontano che sembra così lontano voi sarete dei giovani quarantenni o cinquantenni, e nel 2090, che sembra lontanissimo, avrete meno dell’età che ho io oggi. Sarà un secolo pieno di cambiamenti, quello che vivrete; e sinceramente mi spiace di non poter vedere tutto quello che succederà, grandi problemi, ma anche innovazioni e nuovi traguardi. Molti di voi diventeranno classe dirigente di domani e mi auguro, e vi auguro, che avrete la saggezza di guidare uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Per questa ragione occorre essere preparati e motivati. In questo senso il ciclo che vi proponiamo vuole essere un piccolo manuale di sopravvivenza: la conoscenza infatti è il miglior strumento per valutare e decidere. Quindi buon viaggio”.

In occasione dell’edizione annuale del CICAP Festival [2] a giugno Angela non ha fatto mancare il suo contributo e ha ricordato le operazioni culturali importanti degli ultimi anni, in particolare la battaglia contro l’informazione fasulla che passa su web e entra nella testa di persone che si lasciano convincere; ha proposto per gli anni a venire un impegno supplementare per la scuola sul web, in modo che i prof possono cercare dei contro veleni, attingendo al lavoro di CICAP per creare pillole di antidoti contro il pensiero antiscientifico e le fake news.

“Cercate l’eccellenza, non accontentatevi di quello che imparate con la routine, le persone che hanno avuto successo sono quelle che hanno avuto idee, spirito di iniziativa di portarle avanti, leggete un libro in più, conoscerte persone, un passo in più che può fare la differenza”: con queste parole nell’ultimo intervento pubblico ha spronato ancora una volta i giovani: “Io faccio la mia parte da ultranovantenne, ciascuno deve fare la propria!”. Abbiamo il dovere di raccogliere la sua eredità, a partire dalle scuole, e portarla avanti: nutrire un’ambizione sana di riuscire a fare bene, non smettere mai di essere curiosi, avere capacità di autocritica e senso dell’iniziativa, andare a meta nella ricerca, comunicare la scienza, contrastare la disinformazione, coltivare il senso del dovere di dedicare il proprio impegno al paese  è ciò che lui vorrebbe che continuassimo a fare.

[1] https://www.raiplay.it/programmi/prepararsialfuturo

[2] Il CICAP Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze è un’organizzazione educativa fondata nel 1989 da Piero Angela, che ne è stato Presidente onorario e da un gruppo di scienziati, intellettuali e appassionati del mondo della cultura; ha portato avanti negli ultimi trent’anni un’opera di informazione e di educazione per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica e del metodo scientifico basato sull’evidenza nell’analisi e nella soluzione dei problemi.

Rita Bramante Già Dirigente scolastica, membro del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della Musica