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La rappresentanza giovanile: tra ieri e oggi

Pubblicato il: 26/06/2019 12:00:19 -


La nascita delle consulte ed il ruolo dello studente.
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La mattina del 13 maggio 2019 si è tenuto, presso l’Università degli Studi di Siena, un incontro tra il Prof. Luigi Berlinguer, ex Ministro della Pubblica Istruzione, e la Consulta Provinciale degli Studenti di Siena.
È  stata una grande opportunità, per tutte le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori della provincia di Siena, partecipare all’incontro per dibattere insieme apertamente sul tema della scuola, incentrato sul ruolo della rappresentanza giovanile, e di come questa sia cambiata dagli anni ’90 fino ad oggi.
Era il 10 ottobre del 1996 quando, tramite il D.P.R. 567/96, vennero istituite, dall’allora Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, le Consulte Studentesche: organo di rappresentanza studentesca a livello provinciale per le scuole secondarie di secondo grado. Successivamente, il 24 giugno 1998, con l’emanazione del D.P.R. 249/98, fu promulgato lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti: carta dei diritti e dei doveri di tutti i giovani italiani. Questo fu il primo passo per creare una rappresentanza democratica capace di dar voce agli studenti che, da “massa” anonima di individui da istruire, divenivano protagonisti attivi della vita scolastica, artefici principali del proprio percorso formativo. Lo studente oggi è parte integrante della società in cui vive ed è indispensabile metterlo in condizione di maturare un suo pensiero critico, per poter esprimere se stesso senza condizionamenti altrui.
La Consulta, in tal senso, ha permesso agli studenti di poter dar voce alle proprie idee. Spesso ci dimentichiamo di cosa significhi essere “rappresentati”: solo attraverso la parola, il confronto diretto con l’interlocutore e la manifestazione della propria volontà possiamo garantire la piena partecipazione degli alunni alla vita scolastica; senza tutto questo essi rimarrebbero estraniati dal percorso formativo che li caratterizza.
Attualmente siamo abituati ad avere qualcuno che garantisca i diritti degli studenti e li difenda: un rappresentante di classe, d’istituto o la Consulta stessa. Tuttavia è un errore ritenere tutto ciò scontato, infatti un consiglio, un organo o una qualsivoglia istituzione scolastica, privati della voce degli studenti, non potrebbero che danneggiare la componente studentesca stessa.
L’esigenza di avere dei diritti e di essere rappresentati nelle decisioni della scuola è frutto di conquiste non sempre facili, maturate nel corso degli anni, che vedono lo studente cittadino attivo e consapevole del proprio bagaglio formativo, culturale e di esperienze, capace di integrarsi nel mondo in cui vive.
Spesso classifichiamo il mondo giovanile come “disconnesso” rispetto a quello degli “adulti”, tutto ciò è sbagliato, molte ragazze e ragazzi di oggi sono in grado di apportare un proprio significativo contributo all’ambiente di appartenenza. Ne abbiamo le prove ogni giorno di studenti e studentesse che si fanno carico di sogni, valori, speranze e soprattutto ideali per i quali lottare.
È necessario costruirsi, giorno dopo giorno, una propria cultura attraverso l’esperienza ed il contatto diretto con quello che abbiamo intorno a noi, e non solo tramite l’apprendimento nozionistico. Bisogna avere la grinta di dire chi siamo e cosa vogliamo, serve far sentire la voce di migliaia di studenti che sono, e resteranno, la componente più importante ed insostituibile della scuola.

 

 

Simone Francini,  Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Siena.

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