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I ragazzi di Intercultura incontrano Marco Balich

Pubblicato il: 01/10/2012 14:29:56 -


Come raccontare un anno all’estero? Gli studenti appena rientrati da Cina, India, Thailandia, Usa, Honduras, Turchia e Ungheria incontrano il CEO di Filmaster.
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Il IV rapporto dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione della scuola e la mobilità scolastica mette in luce degli aspetti molto importanti legati ai timori di molti ragazzi nel far la valigia e accogliere la sfida di trascorrere un periodo di scuola all’estero.
Infatti, se sia per i genitori sia per i ragazzi la prima impressione verso l’esperienza personale all’estero è positiva e molti si dicono propensi, l’interesse viene mitigato da qualche timore e perplessità. Il 37% degli studenti afferma che è un’esperienza interessante ma difficile, per il 24% è una bellissima opportunità, il 12% la considera un’esperienza per pochi e l’11% afferma che non riuscirebbe a stare lontano dai genitori.

In occasione della presentazione dei dati dell’Osservatorio, la Fondazione Intercultura ha deciso così di mettere a disposizione del pubblico di insegnanti e di operatori del settore scolastico un esercizio di riflessione e verbalizzazione sulle esperienze dei singoli ragazzi, in termini di crescita personale e di acquisizione di quelle capacità che agevolano il dialogo interculturale, invitando alcuni dei 1.600 studenti appena rientrati da un periodo di studio e di vita all’estero con un programma di Intercultura e un ospite speciale, anche lui studente negli USA nel 1979: Marco Balich, CEO di Filmaster, la società italiana che ha vinto la gara per la cerimonia delle Olimpiadi di Rio 2016.

Ad Irina, Irma, Claudia, Giorgia, Leonardo, Gabriele, Alessandra, Francesca e Laura, giovani adolescenti (oggi alle prese con il rientro in quinta superiore e con alle spalle un anno scolastico in Honduras, Thailandia, Cina, Turchia, Stati Uniti, India e Ungheria) è affidato un compito: raccontare un episodio significativo della propria esperienza all’estero, con l’obiettivo di prendere coscienza di quell’universo di sentimenti, emozioni, conoscenze, paure, ansie e gioie vissute, tra momenti difficili alternati ad altri euforici, nel loro lungo anno fuori casa.

A commentare le parole dei ragazzi è Marco Balich che, come loro, ha vissuto l’esperienza di studio e di vita all’estero a cui attribuisce i germi della sua folgorante carriera internazionale. Nel corso del dibattito, Balich ha ricordato alcuni episodi di incontro e scontro culturale vissuti soprattutto a scuola, nel suo anno trascorso a Chicago. Come quello in cui, credendo di fare bella figura con i compagni dando loro i risultati dell’imminente compito in classe, al loro rifiuto di vederle si è reso conto che era l’onestà il valore fondante della società americana. Una riflessione interculturale che ha portato con sé nei diversi Paesi europei, asiatici e americani in cui si è trovato a lavorare.

La testimonianza di Marco Balich, come quella di altri illustri “ex borsisti”, è inserita nel libro “All’altezza del compito” che sarà pubblicato il 6 ottobre da FrancoAngeli Editore, dove vengono ripercorsi i risultati dei 4 anni delle ricerche dell’Osservatorio nazionale sull’Internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca realizzato dalla Fondazione Intercultura in collaborazione con Fondazione Telecom Italia.

PER APPROFONDIRE:

Comunicato del rapporto per l’Osservatorio nazionale dell’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca;

Il racconto di Alessandra: India;
Il racconto di Irina: Honduras;
Il racconto di Giorgia: Cina;
Il racconto di Francesca: India;
Il racconto di Leonardo: Turchia;
Il racconto di Laura: Ungheria;
Il racconto di Gabriele: Stati Uniti;
Il racconto di Claudia: Thailandia;
Il racconto di Irma: Honduras.

Anna Gomarasca

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