La biodiversità diventa modello

Quando si parla di biodiversità si fa sempre riferimento agli animali, prendendo in considerazione le differenze degli ecosistemi, della specie e del corredo genetico di appartenenza.

Trattando questo argomento, è possibile, tuttavia, allargare gli orizzonti e pensare la biodiversità non solo come un patrimonio biologico da salvaguardare, ma anche come un substrato culturale riferito alla specie umana. La persona come tale costituisce una entità unica e irripetibile perché, oltre a possedere caratteristiche genetiche proprie, è inserita in un contesto ambientale che trasmette informazioni, conoscenze, in poche parole, cultura. In questo senso, la biodiversità acquista un significato più ampio e significativo perché diventa un modello di riferimento per spiegare le complesse interazioni che si sviluppano prioritariamente nell’ambito di un gruppo che possiamo chiamare “microsistema”, rappresentato dalla famiglia, dagli amici, dalle persone che lavorano insieme in uno stesso contesto (ambiente di lavoro).

Questo nucleo allargato interagisce con il “macrosistema”, cioè i fattori ambientali che caratterizzano la cultura e le credenze comuni, l’ambiente sociale in cui l’individuo ha le sue radici e sviluppa le sue conoscenze ed esperienze.

Parlare di biodiversità e della sua tutela significa anche considerare la specie umana un sistema vario e multiculturale in cui, soprattutto oggi, le origini, la lingua, le religioni rappresentano un bagaglio personale con il quale quotidianamente ci confrontiamo.

Il modello è una rappresentazione della realtà che si evolve e si trasforma, influenzando i fattori economici, sociali e politici, che costituiscono lo scheletro organizzativo della collettività e della popolazione. Insegnare la biodiversità può essere un’occasione per valorizzare le differenze individuali, considerando non sono solo il colore della pelle e le caratteristiche somatiche, ma le tradizioni, gli usi e i costumi che entrano a far parte del tessuto culturale della nostra società, trasformandola e delineando nuovi orizzonti per il futuro.

Laura Alberico