Un’ indimenticabile lezione di Musica en plein air

Sono trascorsi più di quindici anni da quando Luigi Berlinguer, allora Ministro dell’Istruzione, varò la legge dell’autonomia scolastica, dando una svolta epocale al sistema scuola in Italia. Il DPR 275/99 è talmente innovativo e lungimirante da essere ancor oggi più che attuale, tant’è che i suoi contenuti sono divenuti legge dello Stato, la numero 107 del 2015. Oltre quindici anni dopo il Professor Berlinguer conserva immutata l’energia di allora, la determinazione e la voglia di innovare la scuola e di intraprendere imprese coinvolgenti e di grande impatto.

Lo incontrai in occasione di un seminario di studio a fine luglio 2015 a Monza, insieme a un gruppo di dirigenti scolastici e docenti delle scuole a indirizzo musicale della Lombardia, e il prof. Berlinguer aveva già chiaro in mente il disegno per una lezione davvero speciale per la primavera seguente: l’aula, una grandiosa piazza italiana, piazza del Plebiscito a Napoli, gremita di giovani cantori, più di diecimila, riuniti per cantare insieme nel più grande coro polifonico del mondo un unico repertorio studiato nel corso di un intero anno scolastico.

Una lezione di Musica en plein air indimenticabile!

A scuola si va per imparare a parlare, leggere e scrivere, ma anche per imparare a suonare e a cantare, modi di esprimere noi stessi tanto nobili e importanti quanto la parola. Far di conto e far di canto! Il suo entusiasmo è contagioso e al ritorno a Milano ne parlai subito con l’appassionata direttrice del nostro coro Ariberto-Cavalieri, l’insegnante Francesca Radicci, che mi svelò che la nostra scuola era già iscritta da Aprile: Appena vidi, tra le proposte musicali del Miur, l’iniziativa della Piazza Incantata, ne compresi la portata e, allo stesso tempo, ne colsi la sfida.

L’avventura inizia qui, come racconta in prima persona Francesca. Dopo aver esaminato i brani proposti e visionato i materiali di supporto forniti dal sito della Piazza Incantata, ho scelto l’ordine di studio per ragazzi ed adulti, a seconda della difficoltà. All’avvio del coro, ad ottobre, ho presentato i brani, scegliendo le voci da studiare in base alla composizione del coro in questo nuovo anno scolastico. Eh, sì, perché ad ogni anno il coro cambia volto, nuove voci portano a nuove armonie, a nuovi accordi.

Occorre tempo perché un gruppo di persone si amalgami, impari a conoscersi e ad affidarsi, perché per cantare insieme, per essere un coro, bisogna fidarsi degli altri coristi, confidare che ognuno farà la propria parte, sostenendosi a vicenda nei propri punti deboli. Non si può, per questo, pensare ad un repertorio “sulla carta”. Il coro ragazzi ha accolto con curiosità l’avventura della Piazza Incantata, gettandovisi con l’entusiasmo un po’ incosciente che solo i bambini sanno avere o forse proiettandosi, meglio di noi adulti, con l’immaginazione, nel grande evento di Napoli. Considero un privilegio vedere sorgere sul volto dei ragazzi l’emozione nell’ascoltare per la prima volta un brano.

Dopo il primo ascolto del Dies Irae, attraverso il video di un’esecuzione con orchestra, un bambino di terza rimane in silenzio e poi, mentre io penso che forse l’obiettivo è troppo alto, mi dice: “Ce ne fai ascoltare un altro? Mi piace questo Mozart!” E così, con pazienza, ragazzi ed adulti hanno imparato tutti i brani proposti e, anche grazie alle preziose lezioni sul sito, sono entrati a far parte del coro virtuale dei 13.000, che si è concretizzato poi nel tripudio di voci e colori in Piazza Plebiscito.

Per i ragazzi è stato un percorso di crescita e di apprendimento: hanno spaziato dal latino all’inglese, al francese e al napoletano. Ciascun brano è stato presentato con la sua storia e il suo autore. Sono stati particolarmente colpiti da “I te vurria vasà”, il componimento di Vincenzo Russo musicato da Eduardo di Capua. Ad affascinare i bambini la storia infelice dell’autore, da loro equiparata a quella di Romeo e Giulietta, e la musica, che, eseguita assieme al coro degli adulti, ha evocato e preparato l’atmosfera che avremmo ritrovato a Napoli. Dal canto loro gli adulti, genitori e docenti che compongono il secondo coro dell’Istituto, hanno accolto con maggior trepidazione, ma con eguale fiducia, la proposta e la preparazione del repertorio.

Particolarmente suggestive risultano anche le esecuzioni dei due brani di Mozart e di “Michelle” dei Beatles, da parte del coro ragazzi e del coro adulti assieme: le voci bianche e quelle degli adulti si armonizzano perfettamente, complici, ne sono certa, i legami di affetto tra genitori e figli e tra insegnanti ed alunni. E così, carichi di entusiasmo e di aspettative, siamo partiti per Napoli, famiglie, insegnanti e la nostra Preside, che ci ha voluto accompagnare in questa avventura. Con noi alcune famiglie dell’Istituto Confalonieri, il cui coro, nato quest’anno da un mio progetto condiviso con il Dirigente della scuola, si è preparato parallelamente al nostro per l’evento che di fatto ne ha sancito il gemellaggio.

La trasferta si è rivelata da subito diversa da qualunque altra gita, ad iniziare dal viaggio in treno, durante il quale il coro ha dato un saggio di sè su richiesta degli altri passeggeri e proseguendo in metropolitana, a spasso per Napoli e in pizzeria, non appena i nostri ragazzi venivano individuati come i piccoli coristi della Piazza Incantata, grazie alle loro magliette-divisa, tanto attese e desiderate.

Ed infine il grande giorno: Piazza Plebiscito che si anima e si colora in un’atmosfera gioiosa e pacata. Ma è quando iniziano le prove, le prime note e le 13.000 voci si levano armonizzandosi che si concretizza la magia del coro e la Piazza diventa davvero Incantata. Per esprimermi come una delle nostre piccole coriste: “Sapevo che ciascuna delle persone in piazza stava provando la stessa emozione che sento io cantando in coro”… D’ora in poi ragazzi ed adulti avranno sete di quell’armonia che, per citare il M°Ciro Caravano, è ben oltre la somma delle singole voci … è la vera magia del coro!

immagine in testata – fonte

Rita Bramante e Francesca Radicci