Il tempo dell’educazione: “progetti possibili da realizzare”

Dopo il primo incontro, che si era tenuto a Soave, in provincia di Verona, nell’ottobre del 2011, la Rete di cooperazione educativa ha avuto l’adesione di oltre 180 singoli e di 18 gruppi e associazioni: dalla Casa delle Arti e del Gioco, fondata e presieduta da Mario Lodi (che sta all’origine ideale e organizzativa della Rete) al Movimento di Cooperazione Educativa.

Il tema scelto per il secondo incontro era: “Il tempo dell’educazione”.
Ed è stato il tempo, per le donne (in assoluta maggioranza) e gli uomini (alcuni) che hanno partecipato ai due giorni di Sestri, per riflettere, discutere, conoscere pratiche e saperi da porre in condivisione. È stato il tempo anche di grandi emozioni.
La mattina di sabato si è riempita e ha riempito la sala Agave del Convento dell’Annunziata con il riconoscimento di una coerenza tra le molte parole che si dicono sui temi dell’educazione e i fatti che, sia con il lavoro quotidiano degli insegnanti e dei genitori, sia con l’impegno delle amministrazioni, in particolar modo quelle locali, continuano a prodursi in positivo, nonostante il periodo di crisi e la sempre maggiore scarsità di risorse.
Se n’è avuta eco negli interventi – che non sono risultati dei saluti rituali – del sindaco di Sestri Levante, dr. Andrea Lavarello, e dell’assessore alla Cultura e alla Scuola, Valentina Ghio. I due amministratori, per voce del Sindaco, hanno tra l’altro dichiarato l’intenzione dell’amministrazione comunale di Sestri di aderire formalmente alla Rete.
Anche Alfredo Gioventù, che con Daniela Mangini e l’associazione ArTura è stato il promotore dello svolgimento dell’incontro proprio nella cittadina ligure, ha parlato della necessità di dare concretezza alle molte buone idee che sono in giro. Detto da uno scultore che lavora con la ceramica, il rapporto tra pensiero e materia risultava naturalmente esplicito ed efficace.

La mattinata ha avuto il suo secondo momento importante e intenso nell’intervento di Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani, che ha tratteggiato con sapienza e commozione sia il ricordo del lavoro che i ragazzi facevano col Priore di Barbiana, sia il legame tra quell’insegnamento e il successivo grandissimo lavoro di Gianfranco Zavalloni, che – come ha detto anche Carlo Ridolfi, del tavolo di coordinamento della Rete – ha dato un impulso decisivo di idee e di sollecitazioni all’incontro di Sestri, pur già molto provato dalla malattia che l’ha portato via in giovane età nello scorso mese di agosto.
Zavalloni è stato ricordato sia dalla testimonianza di Ester Manitto, una mamma la cui lettera è citata nell’ultima pagina de “La pedagogia della lumaca”, sia da quella di Roberto Papetti, straordinario giocattolaio e amico fraterno di Gianfranco. A chiusura della mattinata del sabato, Antonio Panella e Susanna Groppello hanno “messo in scena” la lettura dei “Diritti naturali dei bimbi e delle bimbe”, scritti da Gianfranco Zavalloni, insieme ad altre brevi riflessioni sulla pedagogia e l’educazione, concludendo – con il sottofondo musicale de “La Crysalide” di Martin Léon, tratto dal bellissimo film “Monsieur Lazhar” di Philippe Falardeau, che parla di scuola e maestri – con la distribuzione di fiori ai partecipanti.

Nel pomeriggio di sabato, all’ex convento dell’Annunziata e in altri luoghi di Sestri, come la sala Ocule del Municipio e la sala Bo del palazzo Fascie in cui è situata la biblioteca, si sono attivati i gruppi tematici di riflessione e confronto, previsti dal programma: “Il ritmo, il centro, l’intervallo” e “Tempo e tempi nella coralità come strumenti di educazione del singolo e del gruppo”, coordinati rispettivamente da Cesare e Carla Iacono Isidoro, dell’associazione L’angologiro di Cesenatico; “Il tempo difficile”, con Sandra Negri, di Accaparlante di Bologna; “Il tempo della crescita fra età, lingue e storie diverse”, con la pedagogista Marina Cinieri – un’altra delle anime della progettazione e della realizzazione delle due giornate – e Carmela Oliviero); “Famiglie e tempo della partecipazione”, con Barbara Comparini, il partecipatissimo “Essere divenire indugiare”, con Edoardo Martinelli.
A conclusione della giornata di sabato, l’incontro tra l’esperienza dei bambini di Soave, paese colpito da alluvione nel 2010, e quelli di Aulla, che subì lo stesso dramma lo scorso anno, in “Tempo dell’acqua. Tempo della condivisione”, con le due maestre Luciana Bertinato e Nadia Cutaia che hanno prima raccontato e poi fatto vedere in uno straordinario documento filmato come i bambini e le bambine delle loro rispettive classi si sono messi in corrispondenza – con l’uso di tecnologie digitali, ma ancora secondo lo spirito tracciato da Célestin Freinet – per condividere emozioni, paure, sentimenti, incoraggiamenti e bisogno di solidarietà.

La mattina della domenica è stata dedicata ai laboratori pratici. Marina Guarino ha coordinato “La sabbiera narrativa. Il gioco del mondo”, che si è svolto all’Asilo Nido. Alfredo Gioventù e Daniela Mangini hanno lavorato nella Torre dei Doganieri, con la terra, i colori e poi la ceramica, nel laboratorio “A tempo con la natura”. Simonetta Maione, responsabile dei servizi educativi e didattici dei Musei di Genova, ha fatto tornar bambini i partecipanti del suo “Il tempo dello sguardo”, riuniti nella sala Giunta del Comune di Sestri, simulando con loro la visita di una scolaresca in un museo. Antonio Panella ha coinvolto menti e corpi dei partecipanti a “Il tempo dell’ascolto”. Enrica Buccarella li ha fatti andare al ritmo del “Motore della musica” ed Elia Zardo, come Enrica dell’associazione Lascuoladelfare di Castelfranco Veneto, ha mostrato con mani, carta e forbici come si può far stare “Il tempo in un libro”. L’Equipe di Formazione della Casa delle Arti e del Gioco, rappresentata nell’occasione dal lavoro di Enrico Platè e Marta Prarolo, è partita da un vero e proprio domino di parole e di idee per arrivare al teatro d’ombre del “Tempo della Costituzione”.

Al mezzogiorno di domenica, nella grande sala Agave dell’Annunziata, partecipanti e organizzatori si sono ritrovati per il momento conclusivo di testimonianza e condivisione di gruppi e laboratori e per scambiarsi i saluti e le tracce per il futuro, con le parole di una canzone di Fiorella Mannoia (“Dal mio sentire al tuo pensare”, presente nel suo ultimo album, “Sud”) che parevano riassumere obiettivi, risultati, segni, sensi ed emozioni che hanno attraversato i due giorni:
«…siamo carne da accarezzare e progetti possibili da realizzare».

Progetti possibili, dato che la Rete ha ulteriormente aumentato il numero delle adesioni sia di singole persone che di gruppi, amministrazioni o scuole e che, proprio la settimana successiva, ha partecipato – con la relazione di Luciana Bertinato – al convegno “Maestri nel mondo”: due giornate per riflettere di scuola e intercultura, che si è tenuto all’Ex-asilo Filangieri a Napoli il 26 e 27 ottobre, organizzato dal Comune di Napoli e dal Ministero dell’Istruzione.
Luciana Bertinato ha presentato la Rete di cooperazione educativa, le sue origini, i suoi principi ispiratori, le sue finalità, le sue modalità di organizzazione e partecipazione, nella sessione “Margini e bordi – Fare scuola nelle periferie”, alla quale hanno partecipato anche Elena Radu, (maestra di una scuola di Bucarest), Stefania Minatore e Gilda Ricca (maestre di Napoli), Carlo Ponsero (maestro di Bussoleno, in val di Susa). La sessione è stata coordinata benissimo da Andrea Morniroli, dell’Assessorato a Scuola e Istruzione del Comune di Napoli.
Come ha ricordato a conclusione del convegno Marco Rossi Doria, sottosegretario e, soprattutto, maestro di strada, non ci sono prospettive di crescita né economica né civile senza una decisa scelta di orientamento delle risorse e dei mezzi sulla scuola e sulla scuola primaria in particolare.
Anche sulle indicazioni di questa rotta si muoveranno le prossime iniziative della Rete di cooperazione educativa “C’è speranza se questo accade a…”.

– Foto 1: Andrea Lavarello parla all’assemblea plenaria, sabato 20 ottobre;
– Foto 2: Il gruppo tematico “Il tempo della crescita fra età, lingue e storie diverse”, con Marina Cinieri e Carmela Oliviero;
– Foto 3: Il laboratorio “Tempo della Costituzione”, con Enrico Platè e Marta Prarolo.

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