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Le piazze del sapere in Terra di Lavoro. L’albero dell’EDA

Pubblicato il: 16/11/2011 17:18:25 -


I protagonisti dell’apprendimento permanente. Una serie di incontri a Caserta fino a maggio 2012.
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Il ciclo di seminari dedicati ai grandi maestri dell’apprendimento permanente nella piazza del sapere della Feltrinelli di Caserta rappresenta una originale novità nella realtà educativa del Mezzogiorno. L’iniziativa ha preso le mosse con la presentazione del programma di incontri e del bel libro della studiosa americana Martha Nussbaum “Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica” – Il Mulino.

Il progetto è nato da una collaborazione tra la Rete Etica dei Valori, che promuove le piazze del sapere, da Aislo (Associazione italiana per lo sviluppo locale), il neonato Centro per l’Apprendimento Permanente della SUN, con il patrocinio del comune di caserta ed il sostegno di Banca Etica.

Si può dire che per la prima volta una rete di associazioni costruisce un percorso di integrazione di competenze in rete, con alcune importanti istituzioni e centri formativi, di produzione del sapere e della conoscenza del territorio.

Per rendere visiva con una immagine la ricchezza e densità del progetto il professore bruno schettini (Vice Preside della Facoltà di Psicologia) ha costruito un albero dell’EDA, visivamente dedicato ai grandi protagonisti della vita educativa a livello nazionale e globale.

L’altro aspetto innovativo sta nel fatto che questo percorso rientra in un ambizioso progetto di mettere in rete le piazze del sapere attive in Terra di Lavoro, su proposta della Rete Etica dei Valori.

Da più parti è stato sottolineato che nella nostra provincia si vanno diffondendo i luoghi in cui la cultura e la conoscenza diventano fattori di coesione sociale e di apprendimento permanente, di vera e propria cittadinanza attiva. In una realtà dove si legge poco (sia libri che giornali) vi è un fermento di produzioni culturali ed artistiche (in molti casi di livello nazionale) . In diverse città della nostra provincia, ormai con continuità ed una programmazione a cadenza mensile, vengono promossi ed organizzati incontri, eventi e manifestazioni, che di solito prendono spunto dalla presentazione di libri nuovi e produzioni editoriali di vario genere (di carattere storico, educativo, artistico e ricreativo) – di solito con la presenza degli autori o curatori. Queste iniziative si sviluppano in contesti locali carenti di spazi pubblici per favorire l’aggregazione e la partecipazione civile (come possono essere le biblioteche ed altri centri culturali o ricreativi). Ciò avviene grazie al contributo volontario ed alla collaborazione positiva tra l’impresa editoriale (la libreria) e la rete di associazioni attive in loco. Anche a fronte di una fase economica disastrosa, possiamo dire che è stata lanciata una sfida per poter far conoscere e valorizzare le migliori risorse (a volte dei veri talenti) presenti sul territorio, con l’agire in rete ed in una ottica di integrazione delle conoscenze e delle competenze dei vari saperi.

Per queste ragioni cresce il bisogno di aprirsi nel territorio, anche per spostare alcune iniziative nei luoghi deputati all’educazione e all’apprendimento permanente: come le scuole e l’università. In particolare, bisogna lavorare per organizzare incontri con gli studenti ed i docenti.

Nel Manifesto rivolto alla rete di associazioni, protagoniste della programmazione ed organizzazione delle attività delle varie piazze del sapere (già ampiamente diffuse sul nostro territorio) proponiamo un piano di lavoro annuale sulla base di indirizzi ed aree tematiche prioritarie:
• Legalità democratica, coesione e giustizia sociale;
• Antirazzismo, accoglienza e diritti;
• Economia sociale, lavoro e impresa, sviluppo sostenibile e innovazione;
• Saperi e cittadinanza (istruzione e formazione permanente);
• Giornate della Storia e memoria : dal Risorgimento alla rinascita democratica;
• Comunicare la creatività : beni culturali, letteratura, poesia, teatro, arti visive, cinema e new media.

Nello stesso tempo va segnalato che negli ultimi tempi in tutta la provincia di Caserta vi è un fiorire di tante attività legate alla cultura e ai saperi, promosse da associazioni ed anche istituzioni locali (vedi la scheda allegata). Senza dubbio ciò dimostra una sensibilità nuova (soprattutto da parte dei giovani) verso le attività del terzo settore e del volontariato, in particolare verso la promozione sociale e verso la cultura come fattore di crescita delle persone, della partecipazione consapevole per politiche di innovazione e di sviluppo dei territori.

Dall’incontro costitutivo è emersa con forza la volontà di fare rete ed integrazione tra le buone pratiche già attive sul territorio provinciale con tante “piazze del sapere” per la coesione sociale e lo sviluppo locale, in collaborazione con le realtà associative e culturali presenti nei vari centri (a partire dalle librerie, dalle biblioteche e dalle case editrici, cioè dalle imprese culturali).

Per sostenere questo percorso eccezionale ed innovativo sono state avanzate alcune proposte di lavoro:

A) Convocare una conferenza provinciale della cultura e della conoscenza entro la fine 2011, coinvolgendo le competenze del mondo del sapere, della scuola, dell’università, delle forze sociali e produttive.
B) Per promuovere queste attività si può realizzare un portale Internet come luogo di scambio e di confronto di esperienze, di condivisione di progetti e di animazione delle varie attività, anche attraverso un logo ed un marchio di identità.
C) Valorizzare la diversità del nostro patrimonio culturale, artistico, storico ed ambientale, come uno dei fattori di ricchezza del nostro territorio, come un vero e proprio “mosaico” che può produrre nuova economia ed innovazione.
D) Coinvolgere le istituzioni locali, dai comuni alla Provincia alla Camera di Commercio ed anche sponsor privati (a partire dalle fondazioni bancarie e dalle associazioni dei produttori, dal mondo del terzo settore, delle imprese e del lavoro.

Queste iniziative sono la dimostrazione evidente che anche nel Sud è possibile produrre e diffondere la cultura come fattore di coesione sociale, del ben-essere delle persone, con nuove opportunità per arricchire ed adeguare il proprio bagaglio di saperi e di conoscenze: cioè per poter apprendere – anche in modo informale – lungo tutto il corso della vita.

In questo modo si comincia a colmare un vuoto – prima che diventi una voragine – di disattenzione e di carenze su queste tematiche da parte degli enti locali (a partire dalla regione fino ai comuni). E ciò diventata ancora più rilevante e significativo in una Regione come la Campania, dove la Giunta di Centro Destra finora ha operato solo per cancellare uno dei progetti più innovativi della precedente legislazione: quello legato alle Linee Guida per l’EDA ed al programma del Comitato Regionale. Era uno dei pochi casi a livello nazionale di attuazione concreta della ormai lontana Conferenza Stato-Regioni del 2000, in attuazione dei principi e degli orientamenti della Comunità Europea in materia di società della conoscenza e del lifelong learning.

In base a una logica di pura emergenza e di tagli sono state affossate alcune decisioni a sostegno di una politica per l’apprendimento permanente, con un piano di decentramento delle attività in coerenza con l’analisi dei fabbisogni formativi e delle esigenze emergenti dai contesti locali, frutto di un impegnativo lavoro di concertazione e di elaborazione. In alcuni casi sono state cancellate proposte molto innovative, come quelle di dar vita alle conferenze Provinciali e territoriali per l’EDA, destinando le risorse già finanziate ad altre attività (come nel caso della Provincia di Caserta per ben 3 milioni di euro).

***
Il programma degli incontri.


Pasquale Iorio

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