Home » Città educativa » “La città invisibile”: contro la mafia che teme l’educazione più delle denunce

“La città invisibile”: contro la mafia che teme l’educazione più delle denunce

Pubblicato il: 10/02/2014 15:16:19 -


“La città invisibile”, una scuola di vita e un’orchestra per salvare i bambini con la cultura. Il progetto è realizzato dall’omonima Fondazione che, con l’uso di una didattica innovativa, dimostra che persino in certi luoghi, dove lo Stato è assente, qualcosa può ancora cambiare, offrendo ai bambini un violino e un libro di poesia.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

Abbiamo fondato “La città invisibile” nel 2009 per “salvare” i bambini dal degrado attraverso l’offerta culturale più alta. La “Scuola di vita e orchestra Falcone Borsellino” è un percorso didattico fondato sulla formazione orchestrale e sulle altre arti – quali la poesia – per aiutare i bambini a crescere bene insieme, nel rispetto delle regole.
I minori sono inseriti gratuitamente in un circuito etico-culturale in cui si ripropone la didattica originale del “El Sistema” delle orchestre infantili affermatasi in Venezuela con il maestro Abreu (non quello promosso in Italia, assai differente da questa metodologia) e una pedagogia assimilabile a quella di don Milani per superare i gap culturali.

Un incastro di metodologie diverse per favorire la coesione sociale, in nome di due modelli di vita: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Perché la mafia teme l’educazione più delle denunce. Il suo potere appartiene all’ordine simbolico più che alla presenza armata. Si fonda sulla violenza come principio.
Educare alla fratellanza, ai principi della civiltà e dei diritti, in certi ambienti significa realizzare la più importante educazione antimafia.
Catania è una città per molti aspetti violenta: per i bambini è la città dei motorini cicala nella kasba di San Cristoforo, dove dominano i clan della droga, dei vialoni palazzati di Librino, carceri senza sbarre in cui l’infanzia brucia tra “cassonetti di indifferenza”.
Eppure noi abbiamo visto che persino in certi luoghi, dove lo Stato è assente, qualcosa può ancora cambiare, anzi sta cambiando, nella voglia di riscatto di questi bambini, nella loro sete di cultura e di giustizia, offrendo loro un violino e un libro in versi.
“La città invisibile” ha sviluppato numerosi centri a Catania e provincia, creando tre orchestre infantili nei quartieri a rischio di Catania, di Adrano e una sezione a Siracusa (guidata dal maestro La Monica). Ha reso possibile la formazione dell’Orchestra sinfonica infantile “Falcone Borsellino”, che ha suonato negli anniversari ufficiali degli omicidi di Falcone, Borsellino, Fava e Dalla Chiesa, insieme a grandi musicisti come il violinista Fedeli e i suoi preziosi violini Stradivari.

Nel dicembre del 2012, è stato molto significativo il Concerto per la pace realizzato dall’orchestra in collegamento diretto con i bambini di Gaza e di Israele (l’orchestra è anche Messaggera di pace per Unicef).
L’esecuzione di ben 57 concerti, 470 allievi in pochi anni, il coinvolgimento di circa 5000 giovani nel Festival dell’Utopia (un festival dedicato alle idee dei più giovani per immaginare un mondo migliore), gli importanti progetti di recupero attraverso la musica nel carcere, la preparazione di un coro di bambini sordi in integrazione con un coro di voci bianche e con l’orchestra, sono alcuni dei risultati più rilevanti de “La città invisibile”.
I docenti (volontari) della scuola sono soprattutto i maestri venezuelani del Sistema Abreu, che hanno trasmesso il “segreto” della loro didattica alla scuola della Fondazione (unico caso conclamato in Italia), affiancando i maestri italiani per circa tre anni.
Gli strumenti, alcuni dell’ANLAI (Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana) di Cremona, vengono concessi in comodato gratuito.
Abbiamo creato anche una libreria gratuita che offre, senza l’obbligo di restituzione, libri nuovi o semiusati di poesia e di narrativa di qualità, non solo ai bambini ma anche alle loro famiglie.
Un circuito virtuoso che è molto apprezzato e conta di 500 utenti l’anno.

Nonostante i suoi successi educativi “La città invisibile” è una realtà “povera”, poiché non dispone di capitali sostanziosi e non gode di alcun finanziamento pubblico. È apolitica e indipendente.
Non possiede una sede centrale (la scuola infatti viene ospitata negli oratori o nei locali gratuitamente offerti per svolgere le lezioni), benché sia stata, più volte e vanamente, promessa da varie istituzioni.

Chi vuole può sostenere questo importante progetto con una donazione scrivendo alla mia email: fondazione.lc@gmail.com.
Accettiamo anche strumenti musicali e qualunque cosa possa essere d’aiuto alla scuola. Come insegniamo ai nostri bambini: fare il bene porta bene.

Articoli correlati:
Un saluto a un caro amico, di Luigi Berlinguer

Alfia Milazzo

83 recommended
2665 views
bookmark icon