Gite antifa

Pubblicato il: 14/10/2025 12:22:52 -


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Le parole in libertà pronunciate in un evento pubblico dalla  ministra Roccella non meritano approfondimenti; ma per conservarne la memoria pubblichiamo questa breve nota su affermazioni che mostrano mancanza di conoscenza e grave pregiudizio su quanto  accade nel lavoro serio e impegnato nella nostra scuola secondaria e nell’Università.

Una docente di Roma così si esprime su FB.

Che ne pensano i miei ex alunni di quanto affermato dalla ministra Roccella? Quelli che sono venuti a Buchenwald, a Terezin, che hanno visitato le Fosse Ardeatine, il Ghetto, che hanno celebrato la Giornata della Memoria, che hanno letto e recensito libri, che hanno incontrato testimoni, registi, scrittori ( Lia Levi, Anna Foa, Rosetta Loy, Vera Michelin , Ettore Scola, Aldo Pavia) a scuola, all’istituto Carlo Levi di Roma?

Così ha reagito la senatrice Segre.

Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito “gite” i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo. Quale sarebbe la colpa? Durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della RSI – realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze. La formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi.

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