Il numero 32

In questo numero le riflessioni non possono che riguardare la situazione eccezionale in cui vive la scuola in questo periodo. Giuseppe Campagnoli si sofferma sul fatto che la scuola a distanza ha postato un dibattito quanto mai fecondo per una didattica non convenzionale che eviti il dilemma lontano/vicino per quello più intrigante dentro/fuori.  Giuseppe Fiori e Vittoria Gallina, con un bel fior fiore di citazioni, ironizzano sulla decisione ministeriale di rinunciare alla prova scritta nell’esame di Stato: secondo la loro immagine è un rinoceronte joneschiano a portare la burocratica notizia fuori dal Ministero. Saul Meghnagi invece riflette su quelle indicazioni di fondo che dovrebbero caratterizzare una buona didattica a distanza, che, a ben leggere, in molti casi si potrebbero applicare moto convenientemente anche a quella in presenza.

Ada Maurizio ci fornisce invece preziose informazioni su quanto sta accadendo nella difficile situazione della scuola in carcere: informazioni che mostrano un mondo articolato e complesso ma ricco di soluzioni e idee, molto diverso da quello opaco e monotono descritto abitualmente dalla stampa

Nel campo delle esperienze Laura Mazzone  ci narra l’emozione sua e dei suoi alunni al racconto delle sue prime vicende scolastiche; Benedetta Toni ci racconta al complessa e stimolante esperienza di un corso digitale di educazione musicale mentre Eusebio Ciccotti, che non ha potuto far vedere il film Cattive acque ai suoi studenti, ce ne racconta, per risarcimento l’avvincente trama.